San Nicola la Strada, al via demolizione edificio abusivo in Via Canova

di Redazione

Nel corso della mattinata del 17 febbraio – come già accaduto con diversi manufatti abusivi a Casal di Principe e Mondragone – è iniziata la demolizione di un imponente edificio abusivo con ripristino dello stato dei luoghi, nel Comune di San Nicola la Strada, in via Canova 18/20.

Le opere edilizie abusive realizzate sono costituite da due immobili: un capannone, a confine con la rete autostradale, destinato a finalità produttive ed adibito ad attività artigianale (officina abusiva attiva nella produzione, commercializzazione e nella posa in opera di infissi, serramenti ecc.) con muratura perimetrale di chiusura intonacata e copertura inclinata in pannelli del tipo isolante sostenuti da una struttura in travi reticolari di ferro e chiuso perimetralmente con infissi in ferro ed alluminio (superficie di circa 200 metri quadrati); un manufatto adibito a civile abitazione, costruito con struttura portante e solai in c.a., costituito da due piani, uno seminterrato ed uno rialzato aventi una superficie di circa 160 metri quadrati.

L’attività artigianale abusiva (produzione di alluminio, infissi ecc.), interrotta dalla Procura, era priva di qualsiasi autorizzazione amministrativa (mancanza di registro carico e scarico di rifiuti, autorizzazioni comunali ecc.). Tale abusivo esercizio era fonte di elevato inquinamento ambientale, dovuto principalmente allo smaltimento dei rifiuti speciali e non, quali barattoli di metallo per vernici, liquidi di solventi ecc., provenienti dalla produzione artigianale. Tali rifiuti confluivano direttamente nelle fogne comunali, poiché l’attività artigianale abusiva era priva sia di fossa biologica che di qualsiasi attrezzatura di recupero di detti rifiuti. I manufatti in questione risultano essere stati realizzati su terreno coperto dal vincolo sismico, nonché del vincolo d’inedificabilità posto al confine delle rete autostradale e d’inedificabilità dettato dal piano regolatore comunale. L’ordine di demolizione, ordinato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, prevede l’abbattimento del manufatto, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e di recupero dei materiali residuati dalle demolizioni.

La Procura sammaritana, diretta da Maria Antonietta Troncone, continua, pertanto, nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi consentendo, in tal modo, il ripristino dell’integrità del territorio. A tal fine, allo scopo di riaffermare i principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità, è stato riorganizzato e potenziato l’Ufficio Demolizione, con personale di polizia giudiziaria, appartenente alla sezione dell’Arma dei Carabinieri, ufficio che coordinerà le procedure per le ulteriori demolizioni dei manufatti abusivi insistenti in provincia di Caserta. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione-prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente.

Peraltro, la Procura, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere utilizza dei criteri di priorità, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni-interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene-valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio (vincoli), dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà.

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