Oscar 2020, Joaquin Phoenix miglior attore per “Joker”

di Roberto di Matteo

Al Dolby Theatre di Los Angeles ha avuto luogo, nella notte, la 92esima edizione dei Premi Oscar. Molta l’attesa per la consegna delle statuette a causa della grande qualità dei film in concorso, data l’annata cinematografica particolarmente prolifica.

Per la prima volta nella storia dell’evento, trionfatore della serata è stato un film straniero, “Parasite” di Bong Joon-ho, già vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes. Descrivendo il rapporto fra ricchi e poveri nella progressione verticale di una casa (e di una città), il lungometraggio coreano si è aggiudicato ben quattro Oscar, Miglior film, Migliore regia, Miglior film straniero e Migliore sceneggiatura originale, scritta a quattro mani dal regista e dallo sceneggiatore Han Jin-Won. La Migliore sceneggiatura non originale è stata invece attribuita a Taika Waititi per Jojo rabbit.

Presentandosi con undici nomination, il “Joker” di Todd Philips riesce a ottenere solo due premi, quello per la Migliore colonna sonora a Hildur Gudnadóttir, e per il Miglior attore protagonista a Joaquin Phoenix. Quest’ultimo è il secondo attore a ricevere un premio dell’Academy come interprete di Joker. Prima di lui, nel 2009, fu il compianto Heath Ledger ricevere la statuetta postuma come Miglior attore non protagonista in “Il cavaliere oscuro” di Christopher Nolan, il secondo della trilogia su Batman. Ledger morì il 22 gennaio 2018, a riprese ormai terminate, e il premio gli venne riconosciuto ad oltre un anno dalla sua scomparsa, insieme al Golden Globe, al Bafta e al Sag Award.

Renée Zellweger è stata giudicata Migliore protagonista femminile per “Judy”, il biopic sulla vita di Judy Garland. Stuntman e controfigura di Leonardo Di Caprio in “C’era una volta a…Hollywood”, a giudizio dell’Academy è Brad Pitt a essersi calato perfettamente nel ruolo di attore non protagonista; nella versione femminile è stata premiata Laura Dern, pungente avvocato divorzista in “Storia di un matrimonio”. Lo spettacolo del finto piano sequenza di “1917” di Sam Mendes ha garantito tre oscar, tutti tecnici, Migliore fotografia, Migliori effetti speciali e Migliore sonoro. Miglior Montaggio e Miglior montaggio sonoro sono andati invece a “Le Mans ’66” – la grande sfida. Infine, nell’animazione si è imposto il ritorno di un grande classico, “Toy Story 4”.

Altri premi:  Migliore scenografia: C’era una volta a…Hollywood; Migliori costumi: Piccole donne; Migliore canzone: (I’m gonna) Love me again (Elton John, Bernie Taupin) – Rocketman; Migliore trucco e acconciatura: Bombshell – la voce dello scandalo; Miglior documentario: Made in USA – Una fabbrica in Ohio; Miglior cortometraggio documentario: Learning to Skateboard in a Warzone (If You’re a Girl); Miglior cortometraggio: The Neighbors’ Window; Miglior cortometraggio d’animazione: Hair love.

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