Aversa, caso Senesi-Tekra: nessuno ha il coraggio di decidere, siamo alla frutta

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – “Io (dirigente) non voglio decidere e assumermi responsabilità; io (sindaco) altrettanto. Bene, ingaggiamo un terzo che ci dica che fare (ignorando che, comunque, non ci libererà dell’eventuale responsabilità). Insomma abdicazione e ignoranza”. Potrebbe essere questo (preso in prestito da un amico) l’epitaffio sull’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Alfonso Golia, che, me lo consenta, con tutto l’affetto di questo mondo, chiamerò “Re Travicello”.

A decretare la certezza che l’attuale amministrazione non ha, oramai, nulla da dare alla città (a meno che non vi sia una vera e propria inversione a U) il varo della delibera di Giunta Municipale numero 20 del 28 gennaio 2020. Una delibera che, in sintesi, recita: “Siccome il passaggio di cantiere del servizio di igiene urbana dalla Senesi e la Tekra non avviene da mesi perché sono in conflitto le due ditte sul numero di operatori da passare di cantiere, siccome il dirigente non si sente in grado di decidere cosa fare e chiede con nota scritta e protocollata una figura specialistica che lo supporti nell’azione di conclusione dell’iter di stipula del contratto che non sa come intraprendere, la Giunta allora nomina un avvocato di fiducia per ‘suggerire al dirigente le attività che l’ufficio di igiene urbana dovrà mettere in essere”.

Faccio mie le considerazioni di Luca De Rosa, ex assessore della giunta Ferrara: “Ma gli ci sono voluti 7 mesi di immobilità assoluta al dirigente per arrivare a confessare che non sa cosa fare? In questi 7 mesi nessun amministratore lo ha chiamato formalmente all’adempimento delle sue responsabilità? E non sanno dirigente ed amministratori che per quanto buono o cattivo potrà essere il parere che arriverà dall’esperto, rimarrà in ogni caso sempre e solo in capo a loro la responsabilità diretta delle scelte amministrative (quelle omesse, quelle ritardate e quelle sbagliate)? O è solo un prender tempo pensando (erroneamente) di liberarsi così dalle responsabilità che si accumulano nell’omissione o il rinvio degli atti dovuti? Ma tutto questo a una giunta di ‘tecnici’, non dovrebbe essere già chiaro e nitido?”.

Insomma, per scendere “terra terra”: siamo alla frutta. Vorremmo risparmiarci l’ennesimo appello (sono oramai diversi numero che lo lancio) a non dimettersi e a resistere, ma di voltare pagina. Tanto Alfonso Golia non ascolta nessuno o, meglio, ascolta una sola persona, che crediamo di aver individuato e vi possiamo assicurare che non si tratta di Peppe Sannino che in molti chiamano più o meno scherzosamente “il Sindaco”. Fare, appunto, il sindaco, come per esercitare tutte quelle funzioni dal cui esercizio derivano responsabilità, significa prendersele quelle responsabilità e farsi nemici se veramente si vuole bene alla città e si intende cambiarla. Se non è disposti, fare il sindaco non lo ordina né lo ha ordinato nessun medico.

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