Prevenire suicidi per “debiti insopportabili”, esiste una legge: se n’è discusso ad Aversa

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Una legge che aiuta quanti sono caduti nell’inganno del finanziamento facile. Una legge che pochi ancora utilizzano e conoscono, nonostante siano trascorsi ben otto anni dal suo varo. Da qui la necessità di divulgarla anche tra gli operatori del settore. Obiettivo raggiunto ad Aversa dove si è tenuto un partecipato convegno sul tema «La legge anti-suicidi, quali opportunità offre per liberarsi dai debiti insopportabili», nella sala convegni della Caritas, in vicolo Sant’Agostino. L’iniziativa è stata organizzata dal Centro tutele consumatori e imprese, presieduto dall’avvocato Monica Mandico, in collaborazione con l’associazione commercialisti Napoli Nord e con il patrocinio morale del Comune, della Diocesi, della Caritas e dell’associazione «Casa dei Figli».

Ha introdotto i lavori il commercialista Antonio Carboni. Di seguito, ha preso la parola don Carmine Schiavone, direttore della Caritas diocesana, che ha parlato dei nuovi poveri, ossia di quelli che hanno anche un lavoro ma che non possono permettersi di pagare l’affitto di una casa. In questo senso ha portato l’esempio di quattro papà separati che mangiano e dormono presso la struttura della Caritas aversana. E’ seguito un breve intervento del sindaco Alfonso Golia che ha evidenziato l’importanza di una rete che aiuti a conoscere tempestivamente le difficoltà di chi vive i disagi sociali. Gianfranco Mallardo, presidente dell’ordine degli avvocati del foro di Napoli Nord, ha auspicato che queste occasioni siano utili ad avvicinare gli operatori al sociale.

Eugenia d’Angelo, presidente di commissione consiliare al Comune di Aversa, è entrata nello specifico del tema. «Questo tipo di vicissitudini – ha dichiarato la consigliera comunale – sta colpendo anche la classe media» ed ha ricordato il fondo salva casa e il blocco delle aste, ricordando che l’amministrazione comunale di Aversa ha aperto lo sportello Informa Imprese. In questo senso, infine, ha auspicato l’apertura dello sportello «Informa consumatori» al servizio dei cittadini, Subito dopo è intervenuto il commercialista Gerardo Carleo, che ha illustrato il ruolo sociale dell’organismo di composizione delle crisi. Quello dei commercialisti di Napoli Nord ha il numero di registrazione 27, in Italia si è a più di 300.

L’avvocato Monica Mandico ha ripercorso la filiera dell’indebitamento: perdita di lavoro, separazioni e divorzi e l’esclusione dei giovani dal lavoro, o il ritorno degli stessi nelle famiglie di origine, aggravando il reddito della famiglia che si basa sulla pensione dei genitori che poi per far fronte anche alle esigenze dei figli ricorrono ai finanziamenti. Antonio Musella della Commissione specifica dei commercialisti di Napoli Nord, è tornato sul concetto di rete, invitando i soggetti che ne fanno parte a parlare oltre che con le istituzioni anche con le persone perbene che non manifestano la loro situazione di disagio economico. Musella ha evidenziato anche il fenomeno della pubblicità in tutti gli Enti pubblici per far indebitare i dipendenti con finanziamenti e cessioni del quinto.

L’avvocato Luigi Benigno ha toccato il fenomeno dei furbetti del sovraindebitamento, ossia di quelli che creano una situazione ad hoc per poter usufruire della sdebitazione.  Ha chiuso il giudice Nicola Graziano che ha sottolineato come questa materia incida sulla carne viva, sulla quotidianità. «Oggi – ha concluso – con la riforma della legge in questione, la 3 del 2012, non si analizza solo il comportamento del debitore, ma, finalmente, anche il comportamento degli operatori finanziari che hanno contribuito all’indebitamento del consumatore». IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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