Ospedale Aversa, l’équipe del dottor Pellegrino esegue due impianti di megaprotesi

di Nicola Rosselli

Ancora Buona Sanità all’Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa (Caserta). Eseguiti due impianti di megaprotesi, ovvero di sistemi protesici segmentali da grandi resezioni, nel giro di quindici giorni alla Uoc di Ortopedia e Traumatologia. Il primo ad una donna Z.S., 65 anni, affetta da pseudoartrosi secondaria ad esiti di frattura sovracondiloidea di femore, già due volte operata di osteosintesi con placca e viti la prima volta e con chiodo endomidollare la seconda volta. L’équipe composta dai chirurghi Achille Pellegrino, direttore della Orto-Traumatologia, Giuseppe Improda e Luigi Russo e dall’anestesista Gennaro Scibelli, dopo aver praticato tutte le indagini che escludevano una pseudoartrosi settica e un accurato planning pre-operatorio, constatata la mancata consolidazione della frattura e la presenza di un grave difetto osseo a seguito delle precedenti osteosintesi, ha provveduto all’espianto dei mezzi di sintesi e all’impianto di una megaprotesi.

Il secondo ad una donna, V.R., di 73 anni, affetta da mobilizzazione settica di artroprotesi di ginocchio impiantata presso altra Struttura, trattata cinque mesi orsono mediante espianto della protesi infetta e impianto di spaziatore cementato antibiotato. L’equipe composta dagli ortopedici Achille Pellegrino e Franco di Fabio e dall’anestesista Giuseppe Cantone, anche in questo caso dopo aver praticato tutte le indagini che escludevano la persistenza dello stato settico, ha provveduto all’espianto dello spaziatore antibiodato e all’impianto di un sistema protesico da grosse resezioni. Entrambi le pazienti, sono state dimesse deambulanti e in buone condizioni generali di salute. Le fasi organizzative e chirurgiche degli impianti sono state seguite dalla Direzione Strategica dell’Asl Caserta, nelle persone del dottor Ferdinando Russo, direttore generale, del dottor Pasquale Di Girolamo Faraone, direttore sanitario, e del dottor Amedeo Blasotti, direttore amministrativo.

“Alla Uoc del ‘Moscati’ di Aversa, – afferma il dottor Pellegrino – unico ospedale dell’Asl dotato di guardia attiva orto-traumatologica h24, è in costante aumento l’afflusso di pazienti affetti da insuccessi e fallimenti di precedenti trattamenti chirurgici sull’anca e sul ginocchio. Si tratta in gran parte di persone anziani che necessitano di trattamenti chirurgici molto cruenti e invasivi secondo protocolli ormai standardizzati allo scopo di evitare un allettamento prolungato, assicurare il ritorno a compiere gli atti quotidiani della vita quo ante l’evento traumatico ed evitare l’insorgenza di complicanze e/o l’aggravamento di condizioni cliniche pregresse già compromesse, che il più delle volte possono rivelarsi fatali”.

“Le megaprotesi – continua Pellegrino – sono protesi che sostituiscono estesamente più parti funzionali quali anca, femore e ginocchio in quei casi che richiedono la rimozione dell’intera parte patologica. Sono trattamenti chirurgici che restituiscono al paziente una propria autonomia garantendo un completo recupero funzionale degli arti. Inizialmente utilizzate per il trattamento di gravi patologie oncologiche dove è necessario sostituire anche parti di osso resecato, vengono attualmente impiegate anche nel trattamento di patologie non oncologiche con grosse perdite di sostanza ossea conseguenti ad eventi traumatici o a mobilizzazione degli impianti protesici”.

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