Aversa, che fine ha fatto il Puc? Golia disse che voleva evitare commissariamento ma…

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – «Riporteremo il primato della politica nella redazione del Piano Urbanistico Comunale allontanando lo spettro del commissariamento da parte della Regione Campania e della Provincia di Caserta. Uno dei primi atti che il nuovo Consiglio comunale sarà chiamato a compiere riguarderà il Puc per la conferma di quanto abbiamo chiaramente affermato in occasione della campagna elettorale appena conclusa». Queste le dichiarazioni a caldo, qualche giorno dopo la sua elezione, a maggio, del sindaco Alfonso Golia che continuò: «Saremo noi, l’amministrazione comunale di Aversa, a dettare le linee guida dello strumento di pianificazione urbanistica. Tra questi, oltre al già acclarato consumo zero di suolo, con il recupero del patrimonio immobiliare preesistente, il minimo vitale di verde per cittadino e la previsione della presenza di parcheggi nei pressi dei luoghi di interesse pubblico, ossia edifici scolastici, tribunale di Napoli Nord, ospedale, Inps, Agenzia delle Entrate e così via».

Da allora praticamente nulla è stato fatto e da quei giorni sono, oramai, passati sei mesi. Se l’obiettivo era quello di evitare il commissariamento non crediamo si stia percorrendo la strada giusta. Sembra che la maggioranza abbia praticamente “rimosso” il problema. Per la cronaca, proprio a maggio fu assegnata la redazione del Puc. Il dirigente dell’area, l’ingegner Raffaele Serpico, con una propria determina, prese atto dell’esecutività di una sentenza del Tar che aveva dato ragione agli aggiudicatari di un’apposita gara (il cui esito era stato impugnato dal Comune normanno, così come la stessa sentenza a sua volta impugnata dinanzi al Consiglio di Stato della cui decisione si è ancora in attesa, dopo essere stata bocciata la richiesta di sospensione del verdetto di primo grado).

La redazione della Valutazione Ambientale Strategica, il Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale e lo stesso Piano furono affidati allo Studio Castiello Projects Srl con i tecnici Pierfrancesco Rossi, Mariacarla Mormile, Carmine Tomeo e Nicola Chiacchio. Un provvedimento dovuto anche se l’ultima parola, in quello che è divenuto un vero e proprio pasticcio giuridico-amministrativo, spetterà ai magistrati romani di Palazzo Spada. Si segna il passo, insomma, anche se si è fatta, a maggio, chiarezza dopo il guazzabuglio procedurale dello scorso autunno quando il Comune di Aversa sconfessò l’operato della propria stazione appaltante, l’Asmel, dando il via al ricorso dello studio Castiello Projects che si era aggiudicata la redazione dell’importante strumento urbanistico, atteso da tempo con tutte le parti d’accordo, almeno a parole, sul consumo di suolo zero, anche se ognuno dava un’accezione diversa a questa locuzione.

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