San Felice a Cancello, fatture false: sequestro da 600mila euro a imprenditore calzaturiero

di Redazione

La compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha completato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivoper un valore complessivo di oltre 600mila euro, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, avente ad oggetto le disponibilità finanziarie di una società con sede a San Felice a Cancello (Caserta) e operante nel settore della fabbricazione di calzature, nonché il patrimonio del rappresentante legale.

L’adozione della misura cautelare è intervenuta a seguito di una verifica fiscale eseguita dalla Guardia di Finanza con riferimento agli anni dal 2014 al 2018 che ha permesso di scoprire una frode fiscale organizzata da P.A., 53 anni, legale rappresentante della società verificata. Egli, infatti, aveva costituito una società fittizia, intestata a un soggetto prestanome, al solo fine di produrre fatture false utilizzate dalla propria impresa per abbattere il debito fiscale ai fini reddituali e dell’Iva.

Gli accertamenti svolti hanno consentito di ricostruire fatture per operazioni inesistenti per circa 1,3 milioni di euro, che hanno contribuito a generare un’evasione d’imposta per oltre 600mila euro. Le indagini hanno consentito di raccogliere un consistente quadro indiziario in ordine ai reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti e occultamento o distruzione di documenti contabili.

Individuati, tra l’altro, due lavoratori completamente impiegati “in nero”, in assenza di qualsiasi copertura assicurativa e previdenziali, che però percepivano da oltre due anni l’indennità mensile di disoccupazione. Sono stati pertanto denunciati per i reati di falso ideologico in atto pubblico e indebita percezione di erogazioni pubbliche a danno dell’Inps. Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti nel corso dell’attività d’indagine, il Giudice per le Indagini Preliminari, aderendo alla richiesta di questo Ufficio Giudiziario – in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione della “confìsca per equivalente” ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità del suo rappresentante legale, per un valore pari all’imposta evasa.

La misura ha la finalità di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione fiscale. La Guardia di Finanza ha pertanto sottoposto a sequestro immobili, quote societarie, disponibilità liquide, polizze assicurative e gioielli per un valore complessivo di oltre 600mila euro.

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