Cesa, l’Alberata aversana diventa patrimonio culturale campano

di Redazione

Cesa – L’Alberata aversana e il metodo di coltivazione della vite maritata al pioppo sono ufficialmente diventati “Patrimonio Culturale Immateriale della Campania”. Il progetto, presentato a dicembre 2018 dalla Pro Loco e sottoscritto dall’amministrazione comunale, ha avuto come obiettivo principale quello di certificare e formalizzare, difendere e tramandare la “Vendemmia Eroica”, non solo per la produzione del vino asprinio, ma, soprattutto, perché è il simbolo di una storia di rapporti tra uomo, natura e tradizione.

Un team di esperti ha ritenuto valido il suddetto progetto riconoscendone il “valore culturale della candidatura ai fini della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale campano”. Un grande passo in avanti, quindi, per la Pro Loco di Cesa che da anni è impegnata in un’opera di valorizzazione e promozione, con innumerevoli iniziative che mirano a dare lustro al Vino Asprinio, prodotto d’eccellenza, alle Grotte Tufacee, patrimonio del sottosuolo e alla Vite Maritata al Pioppo, vero monumento di archeologia vegetale e ricchezza naturale del patrimonio dell’agro atellano-aversano, tenuto in vita dal sacrificio, dalla dedizione e dalla sapienza dei contadini laboriosi.

L’iscrizione all’inventario del Patrimonio Culturale Immateriale della Campania si aggiunge ad un altro grande traguardo raggiunto nel 2016 quando il Consiglio Regionale della Regione Campania ha approvato all’unanimità la legge “Conservazione e valorizzazione delle Alberate aversane e delle viti maritate a pioppo”. Da oggi il popolo cesano potrà gridare a gran voce: “Siamo un Patrimonio!”.

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