8xmille Chiesa cattolica: “Casa Emmaus” di Caserta offre letto e cibo a chi ha perso tutto

di Redazione

La campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana ha l’obiettivo di ricordare il valore della partecipazione. Una nuova strategia e un nuovo format illustrano, sempre con concretezza ed efficacia, ciò che rende migliore l’Italia. Raccontano l’orgoglio di far parte del “Paese dei progetti realizzati”, divenuti realtà grazie all’impegno di milioni di volontari, migliaia di sacerdoti e suore.

Un Paese da scoprire sul sito www.8xmille.it della Cei. 15 i progetti al centro della nuova campagna, scelti tra le migliaia sostenuti in questi anni, in Italia e all’estero, attraverso le tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo. La firma è servizio al prossimo e trasparenza. La Chiesa ogni anno si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.

Quest’anno la campagna fa tappa a Caserta per raccontare le storie degli ospiti di “Casa Emmaus”, gestita dalla Caritas diocesana, che lì hanno trovato un aiuto concreto ed una spinta per ricominciare. Voluta dal vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise, acquistata con 500 mila euro provenienti dai fondi 8xmille, Casa Emmaus è stata inaugurata ad ottobre 2017.  Grazie ad un team di 30 volontari la struttura offre servizio mensa, sala da pranzo, bagni, stanze comuni e un giardino di cui tutti gli ospiti imparano ad essere responsabili. Pasti caldi e 25 posti letto per i senza dimora, con prima colazione e sportello d’ascolto per riprogettare la propria vita.

“Accoglie gli scartati, è la casa della tenerezza di Dio – spiega don Antonello Giannotti, direttore della Caritas diocesana e parroco del Buon Pastore – Tantissimi dormono all’addiaccio di notte a Caserta, nella zona della stazione e in tutta la città: sono in costante aumento e le strutture per senza dimora non bastano, specie nei mesi freddi. L’accoglienza è relazione: ci salva, apre alla speranza e rialza gli sfiduciati. La nostra opera è questa, oltre l’aiuto materiale”.

Oltre un anno fa la Caritas diocesana ha aperto anche “Casa Laudato Sì”, in via San Carlo, oltre al centro “Tenda di Abramo” in via Paolo Borsellino. A conferma che nelle emergenze la Chiesa cattolica è in prima linea. I cittadini rispondono con generosità, donando tempo, abiti e coperte. “Le strade dell’indifferenza e dell’egoismo – aggiunge il sacerdote ‐ non portano nessuno alla salvezza”. IN ALTO UN VIDEO che racconta la quotidianità della Casa attraverso la testimonianza dei volontari, degli operatori e degli ospiti che qui trovano risposte concrete ai propri bisogni nel segno della solidarietà.

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