Aversa, polemica palestre scolastiche. Santulli: “Scelta obbligata”

di Livia Fattore

Palestre scolastiche agibili per la pratica dell’educazione fisica degli studenti durante l’orario di lezioni, inagibili di pomeriggio quando ad utilizzarle dovrebbero essere gli atleti (spesso gli stessi che le utilizzano di mattina) delle società sportive cittadine. Aversa sta vivendo l’ennesimo paradosso, un caso che sembra kafkiano ma che non è altro che l’ennesima occasione persa per la burocrazia di non creare danni.

Il tutto è iniziato qualche giorno fa quando Paolo Santulli,  consigliere del Partito Democratico ed ex parlamentare,  ha dichiarato: “In merito all’assegnazione delle palestre scolastiche alle società sportive, la Commissione Cultura e Sport, della quale sono presidente, ha approvato la mia proposta , superando tutte le pretestuose problematiche, di autorizzare le Società sportive richiedenti, in base alla graduatoria predisposta dalla dirigente, a poter utilizzare le strutture sportive scolastiche”. “In effetti, tenuto conto che non ci sono variazioni sostanziali, valutata l’esperienza degli anni pregressi, – ha continuato Santulli – la Commissione ha ritenuto legittimo consentire ai giovani aversani di poter svolgere le attività ludico/sportive nelle palestre scolastiche, ovviamente a ‘porte chiuse’ senza pubblico, fino a quando le scuole funzionano regolarmente. Cioè, se, per qualunque motivo la scuola dovesse chiudere, rimane chiusa anche la palestra”.

Sembrava che fosse stata trovata la quadra, invece, ecco la rivelazione del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Aversa e componente della commissione consiliare edilizia scolastica Roberto Romano. “Stiamo assistendo – ha dichiarato l’esponente pentastellato – all’incredibile e imprevedibile decisione da parte dei dirigenti comunali che insistono a dichiarare inagibili le palestre scolastiche di proprietà del Comune, permettendo la mattina che i nostri figli ne usufruiscano per le regolari attività fisica, e al pomeriggio si impedisce che ne possano usufruire le associazioni che sul territorio svolgono attività sportive e sociali, consentendo ai giovani aversani di non abbandonarsi a noiose attività, stimolando aggregazione e senso di appartenenza”. “Questa la situazione, nonostante la commissione cultura e sport abbia dato il via libera all’utilizzo delle palestre comunali. Si insiste nel percorrere la strada della chiusura pomeridiana. A questo punto la domanda nasce spontanea: ma le palestre comunali sono agibili sì o no?”.

A cercare di fare chiarezza sulla vicenda ancora Santulli che afferma: “Non c’è dubbio che manchino gli adeguamenti e le certificazioni, ma sono questioni generalizzate: dovremo chiudere municipi, ospedali, tribunali, scuole e quant’altro. Del resto, l’osservazione di Romano è corretta. Se un genitore ci viene a chiedere perché il figliolo di mattina fa regolarmente lezione di educazione fisica in palestra e il pomeriggio invece non può fare pallavolo con la sua società, nella stessa palestra, che rispondiamo?”. “Il problema – conclude l’esponente dem aversano – si presenta da anni e sono state trovate sempre le soluzioni temporanee. Se aspettiamo tutti i finanziamenti per regolarizzare tutto, rischiamo di chiudere la Città. Non che non si devono fare gli adeguamenti, ma i soldi dove sono?”.

Soldi e tempo, considerato che, comunque, qualcosa si sta muovendo.  Come ricordato dal presidente della commissione consiliare lavori pubblici, Pasquale Fiorenzano, nei giorni scorsi è stato avviato l’iter per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza e di impermeabilizzare di diverse scuole cittadine di competenza comunale per circa 170mila euro. Una goccia nel mare delle effettive esigenze e necessità degli istituti scolastici comunali.

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