“Napoli Sotterranea” condannata per lavoro nero: parla l’ex guida che ha denunciato

di Redazione

Condanna in primo grado inflitta dal Tribunale di Napoli all’associazione “Napoli Sotterranea” che ora dovrà risarcire 81mila euro una ex guida che, secondo i giudici, ha lavorato per diversi senza regolare contratto. “Se ci ribellavamo a quelle condizioni di lavoro, ci veniva risposto ‘quella è la porta, potete andare”, racconta Alessandra, 32 anni, l’ex guida che sarà risarcita dalla onlus di piazza san Gaetano. Con lei altre 16 persone aspettano la decisione della magistratura competente.

Alessandra, ieri mattina, ha voluto partecipare ad un’iniziativa organizzata dai ragazzi del centro sociale “Ex Opg” di Materdei: a distanza di due anni, giorno in cui venne denunciata l’anomalia nei rapporti di lavoro all’interno dell’importante sito turistico, nel centro storico sono quindi rispuntati i “fantasmi del lavoro” che hanno celebrato la vittoria giunta quasi dopo due anni dalla presentazione del ricorso.

“L’iniziativa – spiega uno degli attivisti – mira a far conoscere tutte le situazioni critiche che interessano questa zona di Napoli, dal punto di vista turistico molto attiva, in cui lo sfruttamento dei lavoratori è quasi sistematico”. Dopo avere stappato una bottiglia di spumante e offerto dei dolcini ai passanti i manifestanti, in corteo, hanno attraversato le vie del centro. “La concessione di ‘Napoli Sotterranea’ scade nel 2020. – fa sapere ancora l’attivista – Dopo la condanna, le altre cause e la vicende delle presunte molestie su un’altra ex guida, auspichiamo che il Comune decida per un cambio di gestione”.

IN ALTO L’INTERVISTA ALL’EX GUIDA REALIZZATA DA “VIDEOINFORMAZIONI”

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