Aversa, nuovo Istituto Alberghiero: attenti al “carico urbanistico”

di Nicola Rosselli

Aversa – Poco meno di 1 milione e 100mila euro per realizzare, in sedici mesi dall’inizio dei lavori, un edificio ex novo per l’istituto alberghiero intitolato al fondatore della città normanna Rainulfo Drengot. Il manufatto, la cui costruzione è di competenza dell’amministrazione provinciale di  Caserta, sarà realizzato accanto agli edifici oggi destinati all’istituto tecnico industriale “Alessandro Volta”, nella stessa area già  perimetrata, tra via dell’Archeologia e via Madonna dell’Olio, al confine  con Gricignano, in una zona dove oltre il “Volta” c’è anche l’istituto tecnico commerciale “Alfonso Gallo”, con oltre duemila alunni, finendo di congestionare una zona che già  attualmente  nelle ore topiche di ingresso  e  uscita dalle scuole, si rimane a lungo imbottigliati nel traffico.

La notizia è ufficiale, essendo stato pubblicato anche il bando di gara che prevede la presentazione delle offerte entro le ore 12 del 30 settembre con apertura delle buste contenenti le offerte per il giorno successivo. Una scelta, questa dell’amministrazione guidata dal presidente Giorgio Magliocca, che, almeno per il momento, le forze politiche sembrano subire senza particolari fibrillazioni limitandosi alla verifica, per altro positiva, che l’area prescelta sia effettivamente destinata ad ospitare edifici scolastici. Nessun amministratore sembra ricordare che questa scelta della Provincia va in direzione opposta alle necessità della Città di Aversa e da quanto affermato in quella campagna elettorale che si è svolta appena tre mesi fa.

Non a caso Alberto Coppola, docente di urbanistica presso la facoltà di architettura della Federico II, evidenzia che “ogni nuovo insediamento che comporti stravolgimento urbanistico dovrebbe essere ormai inquadrato all’interno del redigendo Puc”. Inoltre, come del resto predicato praticamente da tutti, andrebbe rispettato il principio del “consumo di suolo zero”, dando il buon esempio da parte della pubblica amministrazione. Con tutti i contenitori storici, pubblici innanzitutto, che sono privi di utilizzazione, ogni occasione di insediamento di pubbliche attività all’interno della parte storica di Aversa sarebbe necessario, anche perché rappresenterebbe una sorta di effetto contagio per la rivitalizzazione, non solo di sera, della parte più antica della Città normanna.

L’istituto alberghiero, come il “Mattei” ed il Liceo Artistico (istituti scolastici che hanno quale sede edifici di proprietà privata), potrebbe essere insediato all’interno della ex Maddalena o del Complesso del Carmine, con una programmazione degli insediamenti che consentisse a queste strutture di continuare a vivere. C’è, poi, un’ulteriore considerazione da fare: l’insediamento, anche dell’Istituto Alberghiero, oltre che del Volta e della Ragioneria, determinerebbe un ulteriore ed insostenibile aggravio di carico urbanistico in una parte di Città (Ovest) già cresciuta negli ultimi 30 anni senza programmazione di spazi per parcheggi e servizi.

Tutto questo senza considerare che in quella zona, così facendo, si impermeabilizzerebbe un’altra area libera, determinando un ulteriore ed insostenibile aggravio di rischio idraulico, come si è manifestato nel corso dell’alluvione di fine agosto, allorquando è finita sott’acqua anche quella parte di Aversa per l’insostenibile carico urbanistico esistente e l’assenza di possibilità di sopportazione delle acque piovane da parte della rete fognaria esistente.

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