Spaccio di droga in Abruzzo: smantellati 3 gruppi criminali italo-albanesi

di Redazione

Sono 17 le persone arrestate – cinque delle quali in carcere E dodici ai domiciliari, oltre ad 8 sottoposte a obbligo di dimora, per un totale di 25 indagati, nel corso dell’operazione antidroga “Tallone d’Achille”, condotta questa mattina dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Chieti e del Servizio centrale operativo e dai militari della compagnia chietina della Guardia di finanza. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’inchiesta ha consentito di individuare e disarticolare tre diversi sodalizi criminali, composti da italiani e albanesi, che operavano nelle province di Chieti, Pescara e L’Aquila. I poliziotti hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, su richiesta del procuratore capo Francesco Testa e del sostituto Giancarlo Ciani. L’attività illecita documentata ha consentito di individuare e disarticolare tre diversi sodalizi criminali, composti da soggetti italiani e albanesi, operanti nelle province di Chieti, Pescara e L’Aquila, dediti in forma continuativa alla detenzione ed allo spaccio delle sostanze stupefacenti.

Il primo gruppo, individuato nel cosiddetto “canale albanese”, la cui base operativa era stata impiantata in un’ampia e isolata tenuta agricola nel comune di Bucchianico (Chieti), è risultato essere composto perlopiù da personaggi di origine balcanica e gestito da un trentenne albanese – irregolare sul territorio dello Stato – a capo di una fitta rete di spaccio messa in atto soprattutto sul territorio teatino.

Il secondo gruppo, indicato quale “gruppo scalino,” e soprattutto composto da soggetti caratterizzati dall’appartenenza alla tifoseria organizzata della Chieti Calcio “89 mai domi”, aveva impiantato il proprio quartier generale in due noti locali ubicati a Chieti Scalo, il Pub “The Wanted” ed il ristorante Braceria “Bulldozer”. Era proprio in queste due fiorenti attività commerciali che giungevano e poi venivano lavorate e smistate per lo spaccio al minuto ingenti partite di cocaina destinate prioritariamente alla movida teatina. Proprio per la particolare ermeticità di tale gruppo, si è fatto ricorso all’intervento di agenti undercover del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato che, anche attraverso l’utilizzo di telecamere nascoste, ha consentito di disvelare la fitta rete di spaccio gravitante attorno ai due locali, consentendo di acquisire quelle sostanziali fonti di prova sull’attività illecita svolta nei due predetti locali commerciali.

Nel corso delle indagini, veniva, inoltre, individuato il “gruppo pescarese” al quale si giungeva attraverso approfondimenti investigativi svolti sul conto di una persona, originaria di Cerignola (Foggia), di notevole spessore criminale il quale, tramite l’appoggio in questa provincia di una cittadina cubana, era in affari con due noti personaggi di spicco della malavita pescarese. Le complesse e articolate attività di indagini condotte hanno consentito nel corso delle indagini di eseguire 10 arresti in flagranza e di sequestrare oltre 32 chili di marijuana, cospicui quantitativi di cocaina e hashish, nonché 73mila euro in contanti, quale provento dell’illecita attività di spaccio.

Tre gruppi d’azione, il principale, quello “albanese” di stanza a Bucchianico, quello cosiddetto “scalino”, che operava sotto mentite spoglie in due locali della movida a Chieti Scalo, il “Bulldozer” a il “The Wanted”, ed il gruppo “pescarese” al quale gli inquirenti sono giunti seguendo le tracce di un noto pregiudicato di Cerignola che, attraverso un’intermediaria cubana, aveva allacciato rapporti con due esponenti di spicco della malavita del capoluogo adriatico. Tre gruppi in rete tra loro, per gestire una complessa attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, dalla marijuana fino alla cocaina.

Oltre due anni d’indagini da parte della squadra mobile di Chieti, diretta dal vicequestore Miriam D’Anastasio, attraverso anche l’utilizzo di agenti sotto copertura, con il sostegno della Guardia di Finanza di Chieti che da tempo attenzionava i due locali di Chieti Scalo sui quali gravavano sospetti circa guadagni non conformi alla loro mera attività di ristorazione. Si è arrivati così ad emettere da parte del gip De Ninis, su richiesta del pm Ciani, 25 misure cautelari: 5 in carcere, 12 ai domiciliari e 8 con l’obbligo di dimora. Tra questi noti esponenti anche della tifoseria organizzata del Chieti. 32 i chilogrammi di droga sequestrata oltre ad una cifra non indifferente di 73 mila euro in contanti, quale provento dell’illecita attività di spaccio. L’apice dell’organizzazione composto da personaggi albanesi residenti a Bucchianico, a loro arrivava droga da varie regioni, in particolare dalla Campania, nei due locali di Chieti Scalo, invece, la droga veniva lavorata e smistata, fiorenti anche i rapporti con la malavita pescarese con la quale l’organizzazione collaborava.

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