Aversa, crisi rifiuti: perché non vengono utilizzate le 500 compostiere “dimenticate”?

di Antonio Arduino

Aversa – Al di là dei problemi legati ai siti di conferimento dei rifiuti che hanno difficoltà a riceverne per l’eccessiva quantità che vi arriva ogni giorno, la riduzione dei rifiuti appartenenti alla categoria dell’umido potrebbe essere realizzata utilizzando il compostaggio domestico, vale a dire utilizzando compostiere collocate all’interno di condomini o di abitazioni che abbiano spazio sufficiente per contenerle.

La città di Aversa ha acquistato ben 500 di queste compostiere capaci di ridurre il rifiuto umido in “compost”, utilizzabile come fertilizzante. 500 compostiere che giacciono inutilizzate in un deposito della Polizia municipale dopo essere state collocate in un locale interno al Palazzetto dello sport dal quale furono trasferite, appunto, nella sede dei vigili, in occasione delle Universiadi. Per ottenere la compostiera domestica, in comodato gratuito, sarebbe stato sufficiente farne richiesta all’amministrazione comunale guidata all’epoca da Enrico De Cristofaro e, in cambio, all’impegno che assumevano i singoli cittadini o i condomini di realizzare con il rifiuto umido del compost, sarebbe stata concessa una riduzione del 20% sull’importo della Tari, vale a dire avrebbero pagato il 20% in meno della tassa sulla rimozione dei rifiuti.

Dopo l’iniziale consegna di una ventina compostiera, avvenuta il 4 febbraio, con lo scioglimento dell’amministrazione il progetto si è arenato e le compostiere sono state rimaste depositate nel deposito della Polizia municipale dove non possono essere usate ma possono deteriorarsi, vanificando la spesa per l’acquisto e danneggiando i cittadini che potrebbero ottenere di uno sconto sulla tari. In quel periodo le richieste non mancavano ma il progetto non è proseguito anche per la fine prematura dell’amministrazione.

Probabilmente i nuovi amministratori ignorano l’esistenza di queste compostiere, ecco perché da queste colonne li informiamo affinché possano far ripartire un progetto che consentirebbe sia ai cittadini che alla città una riduzione della spesa per l’eliminazione dei rifiuti umidi.

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