Usa, strage a El Paso: 20 morti. Madre uccisa con neonato in braccio

di Redazione

Sparatoria in un centro commerciale a El Paso, in Texas, negli Stati Uniti. Un uomo armato di 21 anni, Patrick Crusius, ha assaltato un negozio Walmart all’interno del centro commerciale Cielo Vista. La polizia locale, dopo aver lanciato l’allarme invitando la popolazione a stare lontana dall’area, è intervenuta fermando il criminale. Il governatore texano Greg Abbott ha detto che ci sono almeno 20 morti e 26 feriti.

Tra le 20 vittime della strage anche una donna di 25 anni con il figlio di due mesi in braccio. Lo ha riferito la sorella, Leta Jamrowski, 19 anni, di El Paso, dopo aver saputo che la sua familiare, Jordan Anchond, era stata uccisa al Walmart mentre stava comprando materiale per la scuola.

Dalle ferite sul bimbo – ha spiegato la donna all’agenzia Associated Press – è probabile che mia sorella gli abbia fatto da scudo. Così quando è stata colpita con il piccolo in braccio, potrebbe esserci caduta sopra, insomma ha dato la sua vita per proteggerlo.” La donna era madre di tre figli. Jamrowski ha passato la notte aspettando disperatamente notizie del marito della sorella, Andre Anchondo, rimasto ferito nell’attacco, perdendo via via le speranze con il passare delle ore. “Se fossero ancora vivi mi avrebbero contattato”, constata tristemente Jamrowski.

Ryan Mielke, un portavoce del centro medico di El Paso ha detto che tredici feriti sono ricoverati: tra questi due bambini, poi trasferiti all’ospedale infantile. Altri undici feriti, tra i 35 e gli 82 anni, sono stati ricoverati al centro medico Del Sol.

Scott Stedman, un reporter fondatore del sito ForensicNewsnet, ha scritto su Twitter che “varie autorità” attribuiscono a Patrick Crusius un manifesto anti immigrati apparso nel forum online 8Chan, lo stesso utilizzato dal suprematista bianco, Brenton Tarrant, autore della strage nelle moschee di Christchurch. Nel forum Crusius dice di sostenere Tarrant e lancia alcuni attacchi all’immigrazione ispanica del Texas. “Loro sono quelli che istigano e non io. Io sto semplicemente difendendo il mio Paese dalla sostituzione etnica e culturale portata da un’invasione”, si legge nel manifesto, la cui autenticità però non è stata ancora verificata.

L’arrestato, Patrick Crusius, vive con i genitori ad Allen, a mezzora da Dallas e a più di nove ore d’auto dalla città della strage. Ha una sorella gemella e un fratello più grande. La sua famiglia non ha commentato finora la sparatoria.

In conferenza stampa Robert Gomez, portavoce del dipartimento di polizia di El Paso, ha confermato che “c’è solo un sospetto arrestato”. Crusius ha usato un fucile automatico AK-47. In precedenza si erano diffuse voci di tre arrestati. La polizia ha anche inviato un messaggio via Twitter chiedendo alle persone di fare più trasfusioni possibili poiché “c’è bisogno urgente di sangue”.

I media hanno diffuso via Twitter lo scatto, ripreso dalle videocamere di sorveglianza, del presunto killer di El Paso. La veridicità delle immagini però non è stata ancora confermata dalla polizia nonostante l’immagine stia già facendo il tam tam dei social.

Pochi giorni fa un’altra sparatoria aveva insanguinato l’America. Nell’attentato al Gilroy Garlic Festival in California, messo a segno da un giovane suprematista bianco, erano morte tre persone: due bambini, uno di sei anni e una di 13 anni, e un ragazzo ventenne. Almeno 12 i feriti. A sparare era stato Santino William Legan, 19enne di origini italo-iraniane. Aveva usato il fucile d’assalto Ak-47, una delle armi più usate nelle sparatorie americane.

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