In migliaia sono scesi in piazza, a Lusciano, nella serata di lunedì 26 agosto, per manifestare contro il fenomeno dei roghi tossici che infesta l’agro aversano. L’iniziativa è il frutto dell’appello lanciato via social dal Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente. In prima fila tanti bambini accompagnati dai loro genitori, insieme a sindaci e delegati di tanti comuni del comprensorio, nonché rappresentanti di associazioni e movimenti territoriali. Un grido di rabbia per dire “No ai Roghi” e “Sì alla Vita”, affinché, una volta per tutte, dopo i soliti (e fino ad oggi praticamente inutili) protocolli d’intesa, misti a chiacchiere e passerelle politiche, le istituzioni intervengano concretamente contro i fumi tossici, prodotti dagli incendi di rifiuti abbandonati in campagne e periferie, che, in particolare durante le ore notturne, rendono l’aria irrespirabile, con forti rischi per la salute e quotidiani disagi per la qualità della vita.

Tra i presenti don Maurizio Patriciello, sacerdote del Parco Verde di Caivano e simbolo della lotta ai veleni in Campania, che in un post su Fb ha commentato: “A Lusciano, questa sera c’erano migliaia di persone. Esasperate per i roghi tossici, le montagne di immondizie e i fetori che sono costrette a subire. Venivano da tanti paesi. Gente che merita rispetto. Gente che chiede solo i propri inalienabili diritti. Purtroppo, per colpa di qualche sprovveduto, c’è stata un po’ di confusione sul tragitto da percorrere. Il rispetto per chi organizza un evento è fondamentale e queste poche persone non hanno dimostrato di averlo. Dispiace.  Quando i poveri si fanno guerra – ha aggiunto don Maurizio – ci guadagnano solo i ricchi. Quando gli onesti sprecano le forze a litigare fra loro, vincono i disonesti. Purtroppo non sempre la gente buona lo capisce. Ciò non toglie l’importanza della manifestazione di questa sera. Bene farebbero le legittime autorità a prenderne atto. Un popolo stanco, umiliato e deluso grida il suo dolore. E chiede di vivere dignitosamente. Grazie a chi ha organizzato la manifestazione a Lusciano e a coloro che vi hanno preso parte”. Prossimo appuntamento giovedì 5 settembre, a Parete, con un’altra manifestazione promossa organizzata dal comitato “Basta Roghi”.

LA LETTERA DEI SINDACI – Intanto, in una lettera indirizzata ai vertici del governo centrale e regionale, oltre che alle autorità preposte nazionali e territoriali in materia di salvaguardia ambientale, i sindaci dei comuni di Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Cesa, Frignano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Orta di Atella, Parete, Sant’Arpino, San Cipriano, San Marcellino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno, facenti parte del comprensorio dell’agro aversano, tutti ricadenti nel perimetro geografico del territorio tristemente noto come “Terra dei Fuochi”, rappresentano con estrema preoccupazione, una serie di problematiche che attengono i temi in oggetto e che richiedono una risposta coordinata, risoluta e tempestiva.

«Appare evidente – scrivono i sindaci – che la questione rifiuti, strettamente connessa a quello dei roghi, e più in generale il tema della tutela dell’ambiente, nelle nostre zone continua a rivestire i caratteri della emergenza. In queste ore le nostre comunità sono costrette a “subire” problemi connessi al blocco degli impianti per il trasferimento dell’umido, nonostante i prezzi “enormi” sostenuti per lo smaltimento. I sindaci e le comunità sono costretti a “subire” rallentamenti per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato, inoltre alcuni impianti che “stoccano” gli ingombranti ed i Raee (rifiuti elettronici, ndr.) hanno comunicato settimane di chiusure, il tutto con ripercussioni sulla raccolta. All’inizio di settembre ci sarà, poi, la chiusura del Termovalorizzatore di Acerra, per manutenzione, per circa 40 giorni. Sia il presidente dell’Ato Rifiuti, Antonio Mirra, sia il presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, hanno annunciato che non vi sarà nessuna crisi in materia di rifiuti, dato che questi saranno stoccati presso l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere ed i flussi verranno poi opportunamente gestiti attraverso il trasferimento fuori regione ed all’estero. E tuttavia preme rilevare che ciò comporterà, in ogni caso, un aumento dei costi che, alla fine, saranno sostenuti dai cittadini. Continuano, nel frattempo, gli episodi di roghi tossici, nei vari punti del comprensorio».

«Attraverso l’Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi della Regione Campania – continua la lettera – si sono ipotizzate delle misure di contrasto al fenomeno, quale la gestione associata del comando dei vigili urbani ed i controlli con l’Esercito Italiano. Gli enti locali, purtroppo, riscontrano carenze di personale e di strumenti adeguati, per cui non sempre vi è la possibilità di avere, ad esempio, i vigili urbani per effettuare questo tipo di azione. Il Protocollo di intesa, che istituisce in via sperimentale il “Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti”, sottoscritto a proprio a Caserta il 19/11/2018, che prevede una serie di misure di intervento per la tutela della salute della popolazione, la tutela ambientale e dell’ecosistema, il presidio ed il controllo del territorio, nonché la prevenzione degli incendi di rifiuti, non si è ad oggi rivelato efficace per superare la fase emergenziale che si sta oggi attraversando».

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, per i sindaci è necessario: «1) Intraprendere azioni comuni che consentano di superare, in maniera definitiva, la fase dell’emergenza. Ciò può essere possibile solo attraverso il completamento del ciclo integrato dei rifiuti. In primo luogo, proprio per affrontare il tema dello smaltimento dell’umido, è necessario realizzare tempestivamente gli impianti di compostaggio. 2) Individuare soluzioni condivise per quanto riguarda lo smaltimento del rifiuto indifferenziato, prevedendo soluzioni strutturali che consentano di chiudere il ciclo integrato dei rifiuti, anche nei periodi di manutenzione degli impianti. 3) Istituzione e finanziare un fondo destinato agli enti locali per fare fronte ai maggiori oneri di smaltimento della frazione indifferenziata nel periodo di chiusura del termovalorizzatore di Acerra. 4) Promuovere azioni pratiche positive come il “compostaggio domestico” ed il “compostaggio di comunità”, nonché rafforzare le relative campagne di sensibilizzazione. 5) Promuovere azioni pratiche positive per la riduzione dell’utilizzo della plastica ed attivare misure per incentivare l’utilizzo di materiali compostabili, anche alla luce delle recenti direttive comunitarie, prevedendo sgravi tariffari.

6) Intraprendere azioni comuni di presidio e controllo del territorio, finalizzate in primis alla prevenzione dell’abbandono illecito dei rifiuti. 7) Con riferimento all’azione precedente, per quanto riguarda il controllo del territorio, occorre specificare che l’Esercito Italiano non ha potere di Polizia Giudiziaria. Dunque l’azione di repressione non può essere svolta dai militari, senza l’ausilio di altri corpi. Per questa ragione è necessario istituire un Nucleo apposito di forze di polizia giudiziaria per condurre, in questa zona, una vera e propria azione di controllo e repressione sul territorio. Occorre presidiare i punti conosciuti, ove vi è lo sversamento illecito dei rifiuti o i punti “sensibili”, che potrebbero essere oggetto di incendi dolosi. 8) Gli enti locali, di questa zona, necessitano di risorse statali per poter effettuare assunzioni in materia di polizia locale, anche in maniera temporanea. Solo la presenza di risorse umane, può consentire di sviluppare quei controlli necessari sotto il profilo ambientale. Le assunzioni potrebbero essere a tempo determinato e finanziate con fondi statali, senza tener conto delle capacità assunzionali ordinarie, ma solo della estensione territoriali e delle criticità.  Tale possibilità dovrebbe essere estesa a tutti gli enti locali, anche a quelli in pre-dissesto o in dissesto finanziario. 9) Attivare azioni di supporto per la bonifica delle aree interessate da abbandono illecito dei rifiuti. A tale riguardo, si chiede che i costi per le bonifiche, intese in senso generale, vadano esclusi dal conteggio del cosiddetto “equilibrio di bilancio”.

10) Finanziare ed incrementare il fondo per i contributi, agli enti locali, per la bonifica da amianto per gli edifici pubblici, da parte della Regione Campania. 11) Istituire un apposito fondo, affinché gli enti locali possano effettuare le bonifiche dei siti privati, in danno dei privati, cedendo, il relativo credito, alla stessa Regione. 12) Intraprendere azioni comuni per la tutela della salute della popolazione, attraverso il registro tumori Asl Ce e Asl Napoli 2 Nord, con la richiesta di dati epidemiologici relativi all’incidenza tumori in base a criteri di georeferenziazione, nonché attraverso l’implementazione di uno screening tumori colon-retto, cervice uterina e mammella. 13) Intraprendere azioni comuni per la verifica della qualità dell’aria ed il controllo delle emissioni odorigene».

E chiedono, inoltre, all’Incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi dei rifiuti in Regione Campania, un incontro di coordinamento dei sindaci per la valutazione dei dati aggiornati, l’attuazione del Piano d’azione per il contrasto dei roghi e per la condivisione dei programmi di prevenzione, nonché per: l’implementazione dei piani di coordinamento delle attività di controllo e vigilanza sui siti di stoccaggio di rifiuti sensibili e di prevenzione e contrasto dei roghi; l’aggiornamento del censimento delle aree da indagare e dei siti interessati da abbandono e rogo di rifiuti e messa a sistema degli impianti di gestione dei rifiuti.

Infine, nell’ambito della definizione sullo stato dell’arte dell’attuazione delle misure individuate dal Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti della Presidenza del Consiglio dei Ministri si chiede: alla Regione Campania, lo stato di attuazione dei sistemi di rilevamento e monitoraggio con sistemi Apr (droni) sull’area definita Terra dei Fuochi e della relativa implementazione dati in collaborazione con l’Aeronautica militare (Azione 7 del Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti, siglato a Caserta il 19 novembre 2018. Tale azione è relativa alla realizzazione di una rete di monitoraggio del territorio attraverso postazioni fisse sui territori dei comuni interessati, sensori radar integrati, impianti di videosorveglianza e l’utilizzo di droni ed altri velivoli a pilotaggio remoto. Tempistica: entro 60 giorni dalla sottoscrizione del protocollo); al Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, al Ministero della Difesa ed alla Regione Campania, le misure relative all’implementazione di una rete di sicurezza e videosorveglianza attraverso una centrale di controllo permanente (Azione 8 del Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti. Tempistica: entro 30 giorni dalla sottoscrizione del protocollo); al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dell’Interno, alla Regione Campania, l’aggiornamento del portale Prometeo (Azione 10 Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti. Aggiornamento del Portale Prometeo e applicazioni mobili per il coinvolgimento dei cittadini nelle attività di presidio del territorio. Tempistica: entro 90 giorni dalla sottoscrizione del protocollo).

IN ALTO UN VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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