Terni, commissariata start up finanziata da imprenditore vicino alla mafia

di Redazione

La Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo con cui è stata disposta per un anno, su proposta del questore Renato Cortese, l’amministrazione giudiziaria nei confronti della società Face4job, con sede legale a Terni, fondata nel 2013 da un imprenditore di Partinico (Palermo).

Le indagini condotte dalla divisione anticrimine della questura avrebbero fatto emergere che l’imprenditore palermitano Benedetto Bacchi, arrestato nel febbraio 2018, ha reinvestito nella Face4job Srl i proventi delle attività illecite realizzate nel settore del gioco e delle scommesse. La società è una startup innovativa che svolge un servizio di supporto digitale e telematico alle imprese nell’ambito dei processi di ricerca e di selezione del personale. La nuova misura è la prosecuzione dell’operazione Game Over con la quale nel febbraio 2018 la squadra mobile di Palermo aveva arrestato 22 persone, tra cui Bacchi, accusato di avere acquisito in poco tempo il monopolio delle scommesse online e sale gioco grazie all’accordo con Cosa Nostra garantendo alle famiglie cospicue somme di denaro.

A gennaio di quest’anno il tribunale di Palermo aveva emesso un decreto di sequestro nei confronti di Bacchi di beni per 6 milioni di euro, tra i quali il 10 % del capitale sociale della Face4job Srl. Dai documenti bancari della società gli agenti di polizia hanno notato che grazie all’apporto del denaro di Bacchi è stato determinante per il suo avvio e che lo stesso imprenditore partinicese ha versato nelle casse della società tra il 2015 ed il 2016, a titolo di «sovrapprezzo sottoscrizione quota parte capitale sociale» oltre 300 mila euro.

Le indagini si sono avvalse anche su alcuni articoli di stampa pubblicati tra il 2015 e il 2016 nei quali il titolare della società, parlando della innovativa start-up faceva riferimento ad un nuovo socio della Face4job s.r.l. definendolo come un imprenditore che ha fatto fortuna «nel business del gaming e dei giochi online», che conosce sin da quando era ragazzo, essendo cresciuti nello stesso paese. Bacchi e l’imprenditore sono entrambi di Partinico. Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro, di circa 300 mila euro che è la somma di denaro versata alla Face4job srl da Bacchi come sovrapprezzo della quota del capitale sociale in quanto da ritenersi reimpiego delle sue attività illecite reinvestire i proventi delle attività illecite realizzate nel settore del gioco e scommesse.

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