Tangenti, appalti e corruzione elettorale: arrestato il sindaco leghista di Legnano

di Redazione

La Guardia di finanza ha arrestato il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus (Lega), nell’ambito di un’indagine su turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale. In manette sono finiti anche l’assessore alle opere pubbliche, Chiara Lazzarini, e l’assessore al bilancio e vicesindaco del Comune di Legnano, Maurizio Cozzi (Forza Italia). Indagate anche altre sette persone.

Gli arrestati sono accusati anche di turbata libertà del procedimento di scelta. L’operazione, nella quale sono stati impiegati oltre 50 finanzieri, è stata condotta nella città simbolo del Carroccio pochi giorni dopo l’inchiesta della Dda che ha portato a diversi arresti, tra cui quelli di Pietro Tatarella e Fabio Altitonante. La Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati anche Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia, e Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia.

Un incarico presso una partecipata alla figlia di un candidato escluso al primo turno, in cambio dell’appoggio elettorale al ballottaggio. Di questo è accusato Gianbattista Fratus. Secondo gli inquirenti, la promessa è stata mantenuta con un incarico presso la Aemme Linea Ambiente srl.  Al centro dell’inchiesta figurano tre posizioni dirigenziali pubbliche assegnate dagli indagati “a soggetti a loro graditi”. In particolare vengono contestate una serie di “turbative nello svolgimento delle procedure selettive” per la selezione del dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune di Legnano, del direttore generale di Agma Legnano spa e di un incarico professionale presso la partecipata Euro.pa Sevice srl.

La nomina di “soggetti e amici e conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti” è avvenuta attraverso “spregiudicate manipolazioni di procedure”, secondo quanto spiegato dal procuratore aggiunto di Busto Arsizio, Giuseppe D’Amico. Per il procuratore Nadia Calcaterra, le nomine principali delle società partecipate dal Comune di Legnano e le nomine stesse all’interno dell’amministrazione comunale “sono state pilotate da soggetti sotto indagine. Gli indagati avviavano selezioni personali, agganciavano i loro candidati, sostenevano dei colloqui e alla fine facevano in modo che i bandi venissero turbati in modo tale da ottenerne la nomina” nonostante “l’incompatibilità assoluta con l’incarico bandito”.

A fine marzo la giunta Fratus era stata sfiduciata. Le dimissioni di massa dei consiglieri di minoranza e di alcuni dissidenti leghisti, tra cui Federica Farina e Antonio Guarnieri, aveva spinto il sindaco a nominare alcuni fedelissimi. Tra questi figura Chiara Lazzarini, coinvolta in vicende giudiziarie relative ad Amga Spa, la municipalizzata per la gestione dei rifiuti di cui era presidente. Situazione su cui deve ancora esprimersi la magistratura, in sede civile. In sede penale invece è già stata prescritta. La nomina della Lazzarini era stata subito contestata dalla minoranza, che il 19 marzo aveva presentato una mozione di sfiducia per “evidenti ragioni di incompatibilità politica e di possibili conflitti di interesse istituzionale”. La mozione non era stata però approvata, con il Tar che ha inoltre respinto la richiesta di sospensiva urgente. La giunta Fratus era dunque tornata operativa, incassando il sostegno del segretario nazionale della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi, e dei parlamentari Massimo Garavaglia, Fabio Boniardi e Fabrizio Cecchetti.

Non si è fatto attendere il commento del leader M5s e vicepremier, Luigi Di Maio, il quale si è detto “molto preoccupato per i casi emersi in questi giorni”, che hanno “coinvolto sia la destra sia la sinistra”. E ha sottolineato che “il sistema dei partiti continua ad essere fortemente inquinato, spuntano tangenti ovunque, giorno dopo giorno”. Il 26 maggio, dunque, per Di Maio “la scelta sarà tra noi e questa nuova Tangentopoli”. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Non commento mai le indagini in corso, ho massimo rispetto per l’autonomia della magistratura che deve lavorare in pace ma rilevo che in Italia c’è un’emergenza corruzione”.

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