Torino, l’omicidio di Stefano Leo: il killer in fuga con una busta in mano

di Redazione

 I carabinieri di Torino hanno diffuso il video della fuga di Said Mechaquat, l’italo-marocchino che lo scorso 23 febbraio ha ucciso Stefano Leo, il giovane biellese di 34 anni ammazzato ai Murazzi con una coltellata alla gola. Nel filmato si vede Said che passeggia in piazza Vittorio, per poi camminare lungo il Po, spostarsi verso via Napione all’angolo con Corso San Maurizio, e avviarsi verso i Murazzi.

In mano ha una busta di plastica: dopo l’omicidio, Said corre con la busta in mano, per poi scomparire nel nulla. Di lui non si è saputo nulla per settimane, fino a lunedì scorso, 1 aprile, quando proprio Mechaquat si è costituito alle autorità per confessare l’omicidio. “L’ho ucciso perché ero triste e volevo uccidere una persona felice”, ha poi detto ai magistrati che lo hanno interrogato: un delitto senza senso e senza motivo.

Oggi il 27enne ha confermato il contenuto dei suoi primi interrogatori e per il resto si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande: l’occasione è stata l’udienza di convalida del fermo, in cui si è verificato anche un vivace battibecco con la giudiceSilvia Graziella Carosio. La procura ha chiesto un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio e il gip si è riservato la decisione.

Per il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, il colonnello Francesco Rizzo, la sua confessione è “attendibile”: “Nelle cinque settimane successive al delitto è stato svolto un lavoro investigativo minuzioso, che ha consentito di raccogliere numerose fonti di prova senza mai trascurare alcuna ipotesi. Le fonti di prova raccolte ci hanno consentito di riscontrare l’attendibilità della confessione”, ha detto Rizzo. Le indagini sono “tuttora in corso per documentare ulteriormente la dinamica dell’omicidio e il movente”.

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