Castel Volturno, minorenne costretta a prostituirsi con riti voodoo: 2 arresti

di Redazione

Nel pomeriggio di mercoledì 6 febbraio, gli agenti della Squadra mobile di Caserta hanno dato eseguito unal decreto di fermo, emesso dalla Procura Antimafia di Napoli, nei confronti della 44enne nigeriana Beverlyn Oduware, detta “Juliet” e “Evelyn”, e del suo connazionale 51enne Kurtis Omobude, detto “Brother”.

La donna è accusata di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, aggravata dall’aver agito in danno di una minore di anni diciotto e al fine di sfruttarne la prostituzione; l’uomo, a sua volta, è ritenuto responsabile di sfruttamento della prostituzione minorile. Delitti consumati da entrambi nei Comuni di Casal di Principe e Marcianise, dal gennaio 2017 al maggio 2018.

Dalle indagini è emerso che la Oduware, tramite minacce, derivanti dalla previa sottoposizione della vittima nel suo paese d’origine ad un rito voodoo la cui trasgressione – secondo le consolidate credenze nigeriane – avrebbe determinato la sua morte, avrebbe ridotto in schiavitù, o comunque mantenuto in uno stato di soggezione continuativa, la connazionale minorenne J.G., costringendola ad esercitare quotidianamente la prostituzione e sfruttandone i proventi, con pretesa di vedersi corrisposta la somma complessiva di 25mila euro per riacquistare la libertà.

Il 51enne Omobude, a sua volta, accompagnando quotidianamente la minorenne sul luogo dove la stessa esercitava il meretricio e riportandola la sera a casa, pretendeva in cambio la somma di denaro di 15 euro per il viaggio di andata e ritorno, sfruttandone così la prostituzione. I due sono stati rinchiusi in carcere.

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