Aversa, prosegue incessante il “totosindaco”: ma per i “veri nomi” bisogna attendere

di Livia Fattore

Raffaele Boccagna, Maurizio Pollini, Alfonso Oliva, Rosario Capasso, Lucio Romano, Pasquale Giuliano, Enrico De Cristofaro, Augusto e Mimmo Bisceglia, Peppe Stabile, Nicla Virgilio, Nicola Graziano. Continua incessante il “totosindaco”, con nomi più o meno altisonanti e fondati, ma l’impressione è che, come accade di solito, i nomi veri, quelli che oggi nessuno osa fare, verranno fuori all’ultimo momento, con tanto di coalizioni e liste già pronti.

Proprio a proposito di coalizioni è in corso, all’interno dei 13 consiglieri comunali che hanno mandato a casa l’amministrazione arcobaleno di De Cristofaro, una discussione per cercare di capire se ci sia spazio per un raggruppamento, sotto insegne civiche e non di partito, che veda insieme il centrodestra di Forza Italia e Lega, il centrosinistra di Pd, Noi Aversani insieme all’associazionismo cittadino con un candidato a sindaco trasversale. Il tutto supportato da un contratto civico delle cose da fare e da assicurare agli aversani.

Contemporaneamente, continua a perdere supporter De Cristofaro con l’ufficializzazione, da parte di un suo ex assessore, Alfonso Oliva, di aver scelto di non far parte più di un’esperienza che considera conclusa. Con lui ha abbandonato l’ex sindaco anche Daniele Paolo Sbano. La sensazione è che a breve anche altri seguiranno questa strada, primo fra tutti Rosario Capasso e, in seconda battuta, anche Stefano Di Grazia.

Continuano, intanto, i commenti in merito al rigetto, da parte della prima sezione del Tar della Campania della richiesta di sospensiva avanzata da Enrico De Cristofaro e da alcuni consiglieri. «L’ex sindaco ne prenda atto e si rassegni anche il suo ultimo colpo di coda per consegnare la città ad un lungo commissariamento è andato a vuoto. A breve parleranno le urne e la sua bocciatura sarà totale», hanno dichiarato in una nota gli ex consiglieri comunali di opposizione Marco Villano, Elena Caterino, Alfonso Golia, Paolo Santulli (per il Pd), Francesco Sagliocco, Carmine Palmiero (per Noi Aversani), Gianpaolo Dello Vicario, Nicla Virgilio (per Forza Italia) e Maria Grazia Mazzoni (per il M5S). «I giudici amministrativi – continuano i nove oppositori alla maggioranza arcobaleno – hanno ritenuto che non “sussiste il chiesto requisito della “estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio” alla luce degli effetti ripristinatori dell’eventuale provvedimento favorevole che dovesse essere adottato nella sede collegiale».

«Abbiamo piena fiducia nei giudici amministrativi che si riuniranno nel merito il prossimo 6 marzo. La delega a Santulli, – concludono Villano e compagni – come certificato anche dalla Prefettura, è cristallina. Ora attendiamo lo scioglimento definitivo da parte del Ministero dell’interno e prepariamo l’alternativa.  Tecnicismi a parte, quello che ci preme sottolineare è l’irresponsabilità del ricorso, fatto solo per paura delle urne perché, per quanto l’ex sindaco continui a parlare di essere ‘apparentato con la città’, i cittadini gli hanno voltato le spalle stufi di una Aversa invivibile».

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