Aversa, De Cristofaro: “Hanno tradito la città. Mi ricandido”

di Nicola Rosselli

“Non sono stato io ad essere sfiduciato, ma è stata la città ad essere tradita”. L’ormai ex primo cittadino di Aversa Enrico De Cristofaro, che mercoledì sera ha incassato le dimissioni di 13 consiglieri comunali, 9 di minoranza e 4 di maggioranza, che hanno decretato la fine della sua amministrazione, in tempo utile per poter andare a votare alla prossima tornata elettorale di primavera, il 26 maggio, quando si voterà anche per le europee, non ha perso il piglio combattivo che lo ha contraddistinto in questi trenta mesi di amministrazione.

De Cristofaro, architetto, del cui ordine provinciale è stato per oltre un decennio presidente, fu eletto sindaco nel giugno del 2016, a capo di una coalizione civica votata al centrodestra, ma divenuta, in prosieguo, arcobaleno con l’innesto di due consiglieri provenienti dal centrosinistra per bilanciare l’uscita dalla maggioranza del movimento Noi Aversani.

Lo stesso ex primo cittadino normanno, dopo aver indetto una conferenza stampa per il pomeriggio di ieri presso l’Hotel del Sole, l’ha, poco dopo, annullata perché intende attendere l’ufficializzazione dello scioglimento del consiglio comunale da parte del prefetto di Caserta Raffaele Ruberto che dovrebbe emanare il relativo decreto in giornata con la contestuale nomina di un commissario straordinario.

Prima di passare al momentaneo silenzio stampa, all’Ansa, l’ex sindaco di Aversa ha rivelato: “Ovviamente mi ricandiderò. Ho già pronte due liste; ma di certo quei quattro che si sono dimessi non faranno mai più parte della mia squadra. Per quanto mi riguarda continuerò a camminare per Aversa a testa alta”. E quando gli viene chiesto un giudizio sui quattro consiglieri di maggioranza che si sono uniti ai nove di opposizione per mandarlo a casa, De Cristofaro da una sua spiegazione: “Cercavano poltrone, non il bene della città” ed esclude che la loro decisione possa essere stata influenzata dal proprio rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta The Queen, portata avanti dalla Dda di Napoli, nella quale l’ex sindaco è implicato per appalti relativa alla trasformazione della ex casa di reclusione mandamentale in casa dello studente, all’epoca di quando ricopriva il ruolo di presidente dell’ordine degli architetti. Un episodio che ha pesato sulla sindacatura soprattutto quando, nei mesi scorsi, aveva creato parecchi contrasti tra maggioranza e opposizione in seguito alla decisione della giunta De Cristofaro di non costituirsi parte civile nel processo nato dall’indagine.

Sulla vicenda interviene anche il vicesindaco Michele Ronza che ribadisce quanto già più volte dichiarato: “Episodi come questi possono solo far male alla nostra città che, purtroppo, sono convinto perderà molti dei finanziamenti che con fatica abbiamo portato ad Aversa con questa amministrazione, a partire dai tredici milioni relativi ai Pics, i programmi integrati per la città sostenibile”. Ronza, che tra i componenti dell’esecutivo era stato tra i più attivi con la sua delega ai lavori pubblici e alla programmazione complessa, ha anche preannunciato una conferenza stampa nei prossimi giorni per fare chiarezza su quelle che, a suo dire, sono state le vere motivazioni che hanno portato i quattro consiglieri comunali di maggioranza a sottoscrivere le dimissioni.

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