Aversa, consegnata al Comune una lussuosa villa confiscata alla camorra

di Nicola Rosselli

Una villa con tanto di piscina, del valore di oltre 500mila euro, è stata consegnata dai rappresentanti dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata al Comune di Aversa per il successivo utilizzo a scopo sociale da parte di associazioni o enti che ne faranno richiesta. A ricevere le chiavi dell’immobile, ubicato in via Gramsci, alla periferia sud della città normanna, a confine con Sant’Antimo, il vicesindaco con delega al Patrimonio, Michele Ronza, che ha sottolineato l’importanza del gesto e l’alto valore civico.

Si tratta di una villa, in buono stato, capofila di una serie di villette, in località Ponte Mezzotta, con rifiniture di lusso e la presenza di una piscina all’aperto. L’immobile è stato sottratto alla famiglia Verde, in particolare a Mario, uno dei tre fratelli di quello che sino a pochi anni fa era il clan egemone in questa zona del Napoletano a cavallo con la provincia di Caserta.  Il fratello Antonio, morto nel 2016 a 56 anni per un male incurabile, l’altro fratello Francesco, detto “o Negus”, vero capoclan, ucciso in strada a Casandrino qualche anno prima, e Mario, appunto, soprannominato “capa liscia” componevano la trimurti del vertice del clan Verde, una delle cosche che ha attraversato mezzo secolo di sangue e morti ammazzati, dallo scontro tra cutoliani e Nuova Famiglia all’impero dell’era dei Casalesi fino alla faida di Scampia e alla camorra dei baby boss.

La villa va ad aggiungersi ad altri due immobili, un appartamento e un’altra villa, entrambi beni confiscati, ad un finanziatore occulto del clan camorristico dei casalesi dopo un lungo processo e al boss storico di Cesa Amedeo Mazzara. Il comune di Aversa ha deliberato di chiedere l’assegnazione di un appartamento al Parco Coppola, all’interno dello stesso condominio dove l’Ente ha già i due appartamenti utilizzati quale sede degli uffici finanziari comunali, del valore di circa duecentomila euro, confiscato ad un appartenente alla malavita organizzata locale. L’appartamento fu sequestrato e successivamente confiscato nell’ambito di un procedimento penale del 1998, conclusosi nel luglio 2017, che vede coinvolto il gotha della camorra locale, da Michele Zagaria a Francesco Schiavone, Stefano Reccia, Francesco Bidognetti, Francesco Biondino, Mario Iovine e Dario De Simone. Proprietario era Nicola De Rosa, ritenuto finanziatore occulto del clan.

Di proprietà della famiglia Mazara, invece, la lussuosa villa, a confine proprio tra Aversa e Cesa, nei pressi del cimitero.  “Questi immobili, così come prevede la normativa attuale, – ha continuato Ronza – devono essere destinati ad attività sociali o culturali. In questo senso daremo vita ad una manifestazione di interesse per valutare al meglio a chi e come assegnarli, per poi vigilare in seguito sull’utilizzo”.

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