Teverola, Di Matteo: “Città ferita, servizi e opere pubbliche negati ai cittadini”

di Redazione

Un parco pubblico, il presidio sanitario dell’Asl, un polo culturale: tutto negato ai teverolesi. Oggi Teverola è una città ferita che vive le ingiuste conseguenze della decadenza del consiglio comunale, voluta da chi ha anteposto il proprio interesse a quello della comunità. Lo stato dei luoghi che già avrebbero potuto essere un punto di riferimento è stato documentato attraverso una serie di filmati, evidenziando il danno fatto ai cittadini da chi, il 14 agosto, ha scelto di venir meno agli impegni presi con gli elettori.

Oggi la nostra città avrebbe potuto già avere un polo culturale in via Roma, nell’edificio che prima ospitava l’ex consorzio Geoeco. 50mila euro per la ristrutturazione dell’immobile erano stati stanziati nel 2016 dall’amministrazione guidata da Dario Di Matteo e migliaia di libri erano già disponibili per l’allestimento della biblioteca. Ma tutto ha subito un rallentamento, se non addirittura una sospensione.  

In stand by è finito anche il progetto del parco pubblico, eppure l’amministrazione comunale Di Matteo aveva provveduto al cambio di destinazione d’uso dell’area al confine con Carinaro e stanziato nel 2018, 160 mila euro per il relativo esproprio. Un milione di euro era già disponibile per realizzare un’area verde attrezzata per gli adulti e i bambini di Teverola, ma il sogno di un polmone verde nella città è stato interrotto.

Teverola è una città ferita perché si erano create anche le condizioni per riaccogliere i servizi sanitari e consentire ai teverolesi, grazie ad un accordo con l’Asl, di vaccinare i propri figli nel proprio paese e non altrove, di poter scegliere vicino casa il proprio medico di base o di poter fare un’ecografia senza doversi spostare per chilometri. Aver privato i cittadini dei buoni frutti che stava dando il progetto di Teverola città fertile, è stato un atto di grave irresponsabilità nei confronti dei cittadini.

Dario Di Matteo

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