Varedo, incendio distrugge il megastore di giocattoli “La Chiocciola”

di Redazione

Del megastore di vestiti e giocattoli per bambini “La Chiocciola” di Varedo, in provincia di Monza e Brianza, resta solo lo scheletro dopo il devastante incendio che sabato sera ha completamente mandato in fumo la struttura, negli anni diventata uno dei simboli della città.

Le fiamme, divampate intorno alle 20, sono state spente dopo ore e ore di lavoro incessante da parte dei Vigili del fuoco, intervenuti sul posto con ben 12 mezzi. E’ stato necessario chiudere al traffico la Saronno-Monza tra Varedo, Bovisio Masciago e Limbiate. Evacuate per alcune ore anche 50 persone residenti nelle immediate vicinanze del negozio dal momento che il rogo si era propagato in alcuni appartamenti sul retro dello store, in via Sempione e via Sabotino.

Il bilancio parla di un ferito, un 60enne, rimasto ustionato in modo non grave mentre si trovava sul posto per spegnere le fiamme. La strada Saronno-Monza è stata poi riaperta alle 9 di domenica 6 gennaio. In corso gli accertamenti per stabilire le cause dell’incendio: si parla di un banale cortocircuito. Raffaele Romanò, titolare della società, rientrato prima da un soggiorno all’estero con la famiglia, ha commentato laconicamente: “Non ci sono parole”, rassicurando però i dipendenti sulla sua volontà di ricominciare.

Amareggiato il sindaco Filippo Vergani, che ha ringraziato le forze dell’ordine, i Vigili del fuoco e tutti coloro che hanno lavorato per un’intera notte al fine di mettere in sicurezza l’area. “La Chiocciola – ha spiegato il primo cittadino – è un simbolo per la nostra città. Basti pensare che la rotonda tra Bovisio e Varedo è ormai per tutti la rotonda della Chiocciola. Io ho dato la mia disponibilità a fare tutto quello che è nelle mie facoltà per aiutare la famiglia Romanò a risollevarsi. Una famiglia che ha sempre fatto di tutto per andare incontro alle esigenze della comunità e che non si è mai tirata indietro davanti alle richieste di aiuto per chi era in difficoltà. Ora bisogna guardare avanti”.

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