Aversa, morire di speranza: il vescovo Spinillo celebra messa per i defunti migranti

di Redazione

Per non dimenticare i migranti defunti e dispersi e per ricordare tutti i migranti che riposano nella nostra terra, mercoledì 28 novembre, nella chiesa di Sant’Agostino di Aversa, presso la sede Caritas “Casa dei Figli”, guidata da don Carmine Schiavone, c’è stata una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Angelo Spinillo, organizzata dall’Ufficio Migrantes e dalla Caritas Diocesana, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.

“Il mese di novembre la Chiesa lo dedica particolarmente al ricordo dei Defunti. Ecco perché come chiesa diocesana abbiamo voluto riunirci per celebrare i nostri fratelli morti in mare. Il loro ricordo non passa invano, è presente nella nostra vita e nel grande libro della vita di Dio”, commenta don Evaristo Rutino, parroco di Teverola, per il quale “ora dobbiamo impegnarci sempre di più per questi nostri fratelli che ancora tanti bussano alla nostra terra. Se lasciano il loro territorio, le loro tradizioni e, soprattutto, loro famiglie è perché vogliono una vita migliore e guardare al futuro con occhi diversi”.

Nei primi 10 mesi del 2018 sono stati 2mila i migranti morti in mare mentre cercavano di raggiungere l’Europa: parliamo dei cosiddetti “morti di speranza” che hanno messo in gioco il bene più prezioso, ovvero la vita, perdendola alla ricerca di un futuro migliore. Tra coloro che sopravvivono alle disumane tratte del Mediterraneo, poi, alcuni trovano la morte sul nostro suolo perché dimenticati, rifiutati, lasciati a naufragare nella disperazione.

“Siamo tutti migranti in questa terra perché siamo sempre tutti in cammino”, ha commentato il vescovo Spinillo, che sottolinea come “ogni momento della vita è un passaggio che porta verso altri momenti e altre situazioni. Quindi, non possiamo mai contare su un posto, su una situazione come se fosse unica e definitiva per la nostra vita. In questo continuo migrare siamo chiamati ad andare incontro alla verità. Il Signore ci fa vivere tante esperienze per poi condurci all’esperienza della vita eterna”.

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