Aversa, parcheggi a pagamento: strade dipinte di blu ma incassi in rosso

di Livia Fattore

Caos strisce blu ad Aversa dove l’amministrazione arcobaleno è stata costretta ad effettuare un prelievo dal fondo di riserva di circa 150mila euro per consentire il pagamento degli stipendi agli addetti al servizio. Questo mentre la gara langue ed altri 1500 nuovi stalli blu vengono aggiunti, rendendo la città tutta blu. Una colorazione, però, inutile, tenuto conto che sono pochissime le zone in cui le strisce blu funzionano effettivamente e sono controllate dagli addetti ai lavori. Per il resto è sosta selvaggia, tipo nella centralissima via Roma, dove si parcheggia anche durante la vigenza della Ztl.

«Abbiamo assistito in questi anni – ha dichiarato da parte sua Gino Della Valle, ex assessore al ramo di Fi – non solo alla distruzione di un provvedimento che doveva dare un giusto turnover nelle tre zone della città (commerciale, direzionale e trasporti) dove la domanda di sosta è altissima ma anche ad un danno economico ingente. Gli incassi provenienti dalla sosta a pagamento in tutta Italia rappresentano un budget importante da investire nella realizzazione di ulteriori parcheggi e in sicurezza stradale». «Ad Aversa – conclude il responsabile dell’Osservatorio Politico Cittadino – è stato fatto l’opposto. Le strisce blu non contano. Nelle strade dove si dovrebbe fare commercio o ci sono uffici pubblici le auto sono in sosta tutta la giornata senza regole. Non si incassa per investire in nuovi parcheggi e da ultimo il Comune deve prelevare dal fondo di riserva per pagare un servizio che ad essere buoni funziona male».

«Dopo il grande successo che ha riscosso ai botteghini, tra poche settimane – afferma il capogruppo del Pd, Marco Villano, utilizzando una metafora cinematografica – andrà in onda il sequel della ‘città blu’. Gli attori sono cambiati (forse), ma la trama è sempre la stessa e racconta di come un gruppetto di amministratori si adoperano per dipingere Aversa di blu. Nel primo film i protagonisti utilizzarono un cavillo del codice della strada per dipingere 1700 strisce blu. Questo cavillo dà la possibilità di individuare come ‘zona a pregio urbanistico’ una parte della città e sulla stessa poter fare solo strisce blu senza rispettare il famoso 10% di strisce bianche».

«Nel primo film – continua Villano – i protagonisti riuscirono quindi con questo cavillo a dipingere 1700 strisce blu individuando tutta la città come zona a pregio urbanistico. Nel secondo film l’assessore Carratù fa meglio e prevede altre 1700 strisce blu. Non sono solito ironizzare perché ho molto rispetto per le istituzioni ma ormai Aversa è diventata la barzelletta della provincia di Caserta, veniamo quotidianamente mortificati a causa dei comportamenti di un sindaco isterico, l’ultima mortificazione è stata la delega per l’elezione dei sindaci nel comitato dell’Asl, dove De Cristofaro sindaco della città con il più grande ospedale della provincia di Caserta delega il sindaco di Trentola».

«Tornando alle strisce blu – conclude l’esponente Dem – De Cristofaro e compagni con questa delibera non hanno fatto altro che tassare i cittadini aversani che non avranno più dove mettere la macchina senza dover necessariamente pagare e tutto questo in un silenzio assordante di chi, come Rosario Capasso, era tra i fautori, insieme all’ex sindaco Sagliocco, di un progetto totalmente diverso. Evidentemente le ultime nomine sono state gradite. Le strisce blu dovrebbero essere un servizio per limitare il traffico ed evitare l’accesso nel centro storico grazie anche ad una tariffazione differenziata a seconda delle zone della città. Ma questo succede in un paese normale. Noi siamo nel film ‘la città blu 2.0’».

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