Aversa, baby gang aggredisce e insulta volontari Caritas

di Livia Fattore

Tre volontari della Caritas di Aversa aggrediti, in piena notte, da un gruppo di una decina di ragazzi che li hanno rincorsi, beffeggiati con epiteti scurrili, infliggendo loro anche qualche calcio e qualche schiaffo. Un’azione a cavallo tra l’atto teppistico e quello di razzismo, avvenuta in piazza Mazzini, davanti alla stazione ferroviaria normanna.

«Durante il giro notturno, attività tesa a fornire sostegno morale e beni di conforto ai senza fissa dimora che abitano le nostre piazze, condotto da tre volontari presso la stazione ferroviaria, in piazza Giuseppe Mazzini, alle ore 1,30 di domenica – scrive il responsabile della Caritas cittadina, don Carmine Schiavone, nella denuncia ‘per atti intimidatori’ inviata al reparto territoriale carabinieri, al commissariato di polizia e alla polizia ferroviaria – un gruppo di ragazzi (circa dieci), i quali sono apparsi tutti minorenni dalle testimonianze dei volontari presenti, hanno dapprima intimidito e successivamente agito violenza fisica ai danni degli stessi». Da qui la denuncia alle autorità di polizia anche per chiedere la predisposizione di servizi che possano evitare il verificarsi di episodi di questo tipo.

Un episodio che il vescovo della diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, ha stigmatizzato duramente. «Dobbiamo registrare sempre più spesso – ha dichiarato il pastore aversano – questi segni di violenza assolutamente irragionevoli. Sembra che per mostrare di essere forti si vadano a scegliere le persone più deboli e più indifese. Non solo non è giusto, ma spetta a noi come società dare il giusto esempio, soprattutto quando i protagonisti in negativo sono giovanissimi».

«Credo – ha commentato da parte sua il brutto episodio don Carmine Schiavone – che in un momento sociale molto provato, soprattutto in termini di accoglienza verso gli immigrati, è molto triste registrare questa sorta di razzismo anche verso i senza fissa dimora per giunta italiani». «La Caritas diocesana di Aversa – ha continuato il sacerdote – prova ad esserci per accompagnare ed anche proteggere, ma sono necessarie l’attenzione e l’azione sinergica di tutti».

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