Villa di Briano, raccolta rifiuti: “Fuori Rete” chiede annullamento Tari

di Redazione

Villa di Briano – La società concessionaria per la riscossione tributi a Villa di Briano, ha fatto recapitare ai contribuenti le bollette Tari. Ma sono numerosi i cittadini che, oltre a lamentare rincari, non si ritengono soddisfatti del servizio di raccolta dei rifiuti sul territorio. Da qui la nascita di un comitato civico, “Fuori Rete”, che, attraverso il portavoce Raffaele Della Corte, fa sapere di aver avviato una serie d’istanze e ricorsi mirati all’annullamento “per difformità e irregolarità” degli avvisi Tari 2018.

“Lo testimoniano le immagini – commenta Della Corte – che sempre più spesso immortalano pattumiere colme oltre ogni limite, strade sporche e cumuli di sacchetti di spazzatura abbandonati sui marciapiedi e non solo, al punto che viene da chiedersi a che serve pagare la Tari, la tassa sui rifiuti, ossia il corrispettivo che il Comune chiede a fronte di un servizio di raccolta, differenziazione e smaltimento dell’immondizia non reso o reso solo ad intermittenza. E, infatti, qualcuno a questa domanda, sarà chiamato a dare presto una risposta. Si va sempre più facendo strada con chiarezza il concetto giuridico secondo il quale il pagamento della Tari, è legato all’effettivo espletamento del servizio di raccolta della spazzatura. In parole povere, se l’immondizia resta a terra, sui marciapiedi o nelle pattumiere o per strada, il contribuente ha diritto a una riduzione della Tari, se non a una sua totale decurtazione”. “La fotografia del paese – continua Della Corte – ci obbliga a denunciare e portare a conoscenza, finanche alla Corte dei Conti, il danno fatto al cittadino che, oltre il grave disservizio per la mancata raccolta dell’immondizia, e la situazione di carenza igienico-ambientale, con l’emissione degli avvisi di pagamento termina con la pretesa del pagamento di una tassa dietro alla quale, finisce per manifestarsi, rifugiarsi una velata ipotesi di imbonimento”.

“L’amministrazione comunale – sottolinea il portavoce del comitato – si renda conto che, oltre le chiacchiere, le frottole vendute a buon mercato e il dolce far niente, questa volta, la pacchia è veramente finita. I servizi fatti pagare ai cittadini devono essere svolti con puntualità e correttezza a pena del rimborso, del danno subito come nel caso della raccolta e smaltimento dei rifiuti”. Chiamando in causa l’ordinanza di Cassazione 22531/2017 e le diverse sentenze delle commissioni tributarie di Vibo Valentia e Roma, Della Corte lancia un vero e proprio monito agli amministratori locali: “L’invito è quello di leggere e comprendere le motivazioni contenute nell’ordinanza e nelle sentenze, prima ancora di prendere spunto, trattare e gestire il caso di grave disservizio nella raccolta dei rifiuti”.

L’intento del comitato civico, dunque, mira a trasformare il rapporto tra contribuente e amministrazione locale, come spiega Della Corte: “Un’azione mirata e dettagliata che fornisce tutti i giusti elementi base per dar voce e speranza, certezza e sicurezza ai tanti cittadini stanchi di subire pressione fiscale e disservizi, anche se l’auspicio più grande resta quello che i servizi dovuti al cittadino possano funzionare quotidianamente nel modo giusto a prescindere da iniziative di reclamo”.

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