Aversa, M5S escluso da commissioni consiliari: Mazzoni ricorre al Difensore Civico regionale

di Redazione

La consigliera comunale Movimento 5 Stelle di Aversa, Maria Grazia Mazzoni, ha protocollato, lo scorso 21 novembre, due ricorsi presso l’Ufficio del Difensore Civico della Regione Campania, l’avvocato Giuseppe Fortunato. Il primo relativo all’illegittima esclusione del gruppo M5S dalla partecipazione alle commissioni consiliari permanenti. Mazzoni ha fatto presente che, ancora oggi, non prende parte alle attività di commissione nonostante già nel maggio 2017 veniva presentata un’istanza congiunta al presidente del Consiglio comunale, al sindaco, al segretario comunale e al Prefetto di Caserta con cui si denunciava il mancato rispetto, nella composizione delle commissioni, dell’articolo 38, comma 6, del Tuel (Testo unico degli enti locali), dal quale di evince il principio irrinunciabile secondo cui la composizione delle commissioni permanenti deve rispecchiare in modo proporzionale la composizione del Consiglio comunale.

Nel silenzio dell’Amministrazione, il 29 agosto scorso la consigliera Mazzoni presentava anche una proposta di delibera di Consiglio comunale per la necessaria, quanto dovuta, modifica del vigente regolamento di Consiglio, che ad oggi giace in Commissione Affari Generali senza che si sia provveduto quanto meno alla calendarizzazione della proposta. Altro punto posto all’attenzione del Difensore Civico, sempre in tema di commissioni permanenti, è stato quello di rappresentare l’ulteriore motivo di illegittimità di queste, derivante dal fatto che l’attuale compagine di Consiglio comunale non corrisponde a quanto venuto fuori dal risultato delle urne. E ciò per diversi ordini di motivo: passaggi di consiglieri di maggioranza nelle file della opposizione e viceversa, cambi di casacche, passaggi a partiti non presenti nella competizione elettorale; mutamenti che, avendo modificato i rapporti tra le forze politiche presenti in Consiglio, hanno influito sulla composizione delle commissioni consiliari che pertanto, avrebbero dovuto essere adeguate ai nuovi assetti.

Il secondo ricorso presentato da Mazzoni ha avuto ad oggetto la richiesta di nomina di un commissario ad acta per la adozione del Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche). Il Consiglio comunale approvò all’unanimità, nella seduta del 25 agosto 2017, la mozione presentata dal M5S, ma ad oggi non è stata avviata alcuna attività tesa alla sua adozione nonostante nella delibera consiliare (numero 40 del 31 agosto 2017) si legge: “Avviare ogni attività necessaria all’eliminazione delle barriere architettoniche dando mandato agli uffici comunali competenti, entro 60 giorni per predisporre una relazione degli interventi da realizzare unitamente alla proposta di delibera di giunta comunale di adozione del piano eliminazione barriere architettoniche”.

“L’Amministrazione comunale di Aversa – commenta Mazzoni – dimostra, ancora una volta, di saper lavorare solo ai rimpasti continui della giunta che, certo, non fanno bene alla città, e di essere unicamente impegnata ad appianare dissidi interni alle forze di maggioranza. Il dato fondamentale che il M5S riscontra sta nel fatto che l’attuale Amministrazione non riesce nemmeno a far rispettare quello che ha messo nero su bianco. Ormai è chiaro a tutti – continua la pentastellata – che è complicato andare avanti. Non è possibile più restare inermi dinanzi ai teatrini del sindaco che cerca di convincere i cittadini nella tenuta della sua Amministrazione, e  ai messaggi, ormai neanche troppo velati, dei consiglieri di maggioranza che un giorno sì e pure l’altro fanno capire che potrebbero revocare la loro fiducia”.

“Dinanzi all’immobilismo della Giunta – incalza la portavoce dei cinquestelle – ci sono i veri problemi di Aversa, problemi reali, tangibili con cui ognuno di noi si interfaccia quotidianamente, a partire dalla raccolta dei rifiuti, al disconoscimento dei più blandi diritti dei portatori di disabilità, alla manutenzione delle scuole, alla cura del verde. Una città soffocata dal traffico dovuto soprattutto alla mancata programmazione di un adeguato Piano della Mobilità, che avrebbe dovuto precedere la imposizione di una Ztl allo stato inutile e che è servita solo ad installare quattro telecamere nemmeno funzionali e a sollevare le dovute multe in caso di infrazione. Una città in mano ai parcheggiatori abusivi e a una movida selvaggia dove il ‘Bene Comune’ resta un miraggio”.

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