Scontro armato tra navi russe e ucraine sul Mar Nero: Nato convoca riunione di emergenza

di Redazione

Scontro tra Ucraina e Russia nel Mar Nero, al largo della Crimea. Kiev ha denunciato che le navi da guerra russe hanno fatto fuoco su due imbarcazioni della propria Marina, al culmine di un escalation che si è consumata domenica intorno allo stretto di Kerch, che divide la penisola contesa dal territorio continentale della Federazione russa.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha convocato per questo pomeriggio una riunione di emergenza della Commissione Nato-Ucraina per discutere della situazione di confronto con la Russia nel Mare di Azov e nello Stretto di Kerch. La convocazione, informa l’Alleanza atlantica, è giunta su richiesta del presidente ucraino Petro Poroshenko nel corso di una telefonata con il segretario generale.

“Gli sviluppi nel mar d’Azov sono inaccettabili e ci aspettiamo che la Russia lasci andare subito le navi e l’equipaggio”. Lo afferma una portavoce della Commissione europea condannando “l’aggressione verso l’Ucraina” che ha generato una “pericolosa escalation”. Stiamo prendendo la questione con “grande serietà”, assicura la portavoce, “e per noi è una priorità in questo momento”. I contatti dell’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini sono in corso e non si escludono anche altre iniziative.

Tutto è iniziato quando la guardia costiera russa ha riferito che tre navi ucraine avevano attraversato senza autorizzazione acque russe. Ci sarebbero anche alcuni militari feriti. Dal fronte opposto, Kiev ha accusato le unità di Mosca di aver deliberatamente speronato una sua imbarcazione, un rimorchiatore, che trainava due mezzi militari ucraini verso Mariupol, nel Mare d’Azov. Si tratta si una delle escalation più gravi fra i due Paesi vicini dopo l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014.

Nella notte il governo di Kiev si è riunito d’urgenza e il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha annunciato che oggi chiederà al parlamento di dichiarare la legge marziale, precisando che questo però non significa “una dichiarazione di guerra”. “L’Ucraina non ha in programma di fare la guerra a nessuno”, ha assicurato il presidente Poroshenko, citato da Bbc. Il ministero della difesa di Kiev ha tuttavia reso noto di aver diramato l’ordine di mettere le forze armate in stato di allerta operativa. Poroshenko ha definito gli atti di Mosca “non provocati e folli”.  Proteste e scontri sono scoppiati durante la notte a Kiev in seguito al confronto navale. Centinaia di manifestanti – rilevano i media internazionali, fra cui Bbc – si sono riuniti sotto l’ambasciata russa e hanno dato fuoco ad auto, fra cui un veicolo diplomatico.

Le forze armate russe hanno confermato l’incidente di ieri e anche il sequestro di tre navi ucraine da parte di Mosca: si tratta di due unità militari cannoniere e un rimorchiatore. Le tre imbarcazioni militari ucraine che hanno violato il confine russo e sono state fermate nel Mar Nero verranno consegnate al Porto di Kerch. Ad annunciarlo, confermando lo scontro che si è consumato tra il Mar Nero e il Mare di Azov, in corrispondenza dello Stretto di Kerch è stato Anton Lozovoy, ufficiale della Direzione per la Crimea del servizio di intelligence di Mosca FSB, erede del Kgb. “Tutte e tre le navi sono state messe in stato di arresto e vengono consegnate ora al porto di Kerch”. Stando a Lozovoy, i tre militari ucraini rimasti feriti in modo non grave sono stati medicati. Confermando il fermo e il sequestro delle navi ucraine nonché il ricorso alla forza delle armi, l’agenzia russa ha ricostruito come segue – riporta la Tass – quanto avvenuto: “Le imbarcazioni ucraine Berdyansk, Nikopol e Yany Kapu, che hanno violato il confine russo domenica mattina, hanno fatto un altro tentativo di svolgere attività illegali in acque territoriali russe alle 19 ora di Mosca del 25 novembre”. “Non hanno risposto alle legittime richieste delle imbarcazioni russe della Guardia costiera e di frontiera del FSB che le scortavano di fermarsi ed hanno compiuto manovre pericolose”. “Per costringerle a fermarsi sono state usate le armi”.

Il servizio di intelligence russo ha quindi fatto presente che l’Ucraina è a conoscenza delle procedure necessarie per il passaggio di imbarcazioni militari attraverso il canale di Kerch. La direzione per la Crimea del servizio di intelligence russo ha anche parlato di altre due navi militari ucraine salpate da Berdyansk per raggiungere le tre imbarcazioni. Le due navi hanno però fatto marcia indietro.  “Prima di prendere decisioni tanto pericolose ed irresponsabili, la leadership di Kiev avrebbe dovuto pensare alle possibili conseguenze per le sue azioni”. Mosca parla infine di prove inconfutabili dell’uso da parte ucraina della marina militare per mettere in scena provocazioni nel Mar Nero. Prove che verranno presto rese pubbliche, promette.

IN ALTO UN VIDEO DI UNA NAVE RUSSA CHE SPERONA UNA IMBARCAZIONE UCRAINA

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