Roma, ossa in Nunziatura: il medico legale allontana l’ipotesi Orlandi

di Redazione

Potrebbero essere di una donna fra i 25 e 35 anni i resti trovati una settimana fa nella sede della Nunziatura Vaticana. Lo dice Giovanni Arcudi, direttore della Medicina Legale dell’università di Tor Vergata, presente in qualità di perito nominato dal Vaticano per il caso Emanuela Orlandi. Nel frattempo un nuovo sopralluogo della polizia scientifica ha portato alla luce altri frammenti di ossa che saranno esaminati per arrivare a dare le prime risposte.

Il dottor Arcudi ha precisato: “In questo momento non posso confermare l’età o il sesso prima di avere i risultati dei test di laboratorio ma la prima impressione, basata sull’esame di alcune strutture ossee è che si tratti di ossa di una donna intorno ai trent’anni, non di una adolescente”. “Per la famiglia non cambia nulla. Non sappiamo se Emanuela è morta e se è morta non sappiamo quando. Quindi aspettiamo l’esito del Dna”. Lo afferma l’avvocato Laura Sgrò, che rappresenta la famiglia Orlandi.

Il nuovo sopralluogo è stato deciso d’intesa con la procura di Roma e l’ispettorato vaticano. Gli inquirenti sono tornati sul luogo per recuperare altri resti utili all’identificazione dello scheletro principale del quale mancano al momento gli arti inferiori. Recuperati frammenti di cranio e della mandibola mentre proseguono le verifiche di accertamento del sesso. Ancora da ricostruire anche le strutture ossee per accertare se i resti appartengano a due o più scheletri.

Sono state isolate e inviate al Laboratorio di Genetica Forense alcune parti utili per poter estrarre il Dna dalle ossa trovate nella Nunziatura Apostolica alcuni giorni fa. Per avere qualche risposta si dovrà aspettare circa una settimana dall’estrazione del Dna. Lunedì la polizia scientifica, assieme a Giovanni Arcudi, direttore di Medicina Legale dell’Università Tor Vergata e perito nominato dal Vaticano, e al dirigente medico della Polizia Enza Livieri, hanno iniziato a esaminare i resti.

L’ipotesi più probabile al momento è che appartengano a una sola persona. Rimane da stabilire con certezza l’epoca del decesso, sicuramente non recente, come l’età e il sesso. Mancherebbero, infatti, parti importanti di strutture ossee come nel caso del bacino.

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