Lusciano, scoperto calzaturificio con 7 lavoratori “in nero”

di Redazione

Nell’ambito dei controlli già da tempo in corso nel territorio dell’agro aversano, finalizzati ad individuare laboratori abusivi di aziende che producono “in nero” e smaltiscono illegalmente rifiuti industriali e scarti da lavorazione, nella giornata di ieri i finanzieri del Gruppo di Aversa hanno scoperto a Lusciano un opificio che si avvaleva di manodopera irregolare, utilizzata per la produzione e assemblaggio di parti di calzature.

Già nell’immediatezza dell’ispezione è stato possibile accertare che nessuno dei 7 lavoratori presenti risultava regolarmente assunto, a conferma della dilagante diffusione di laboratori artigianali che svolgono singole fasi produttive in strutture inadeguate e in palese violazione delle normative in materia di diritti dei lavoratori, a cui spesso si accompagna anche una consistente evasione fiscale. Per la ditta controllata sono immediatamente scattate le conseguenti sanzioni amministrative ed è stata avanzata la proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Gli effetti nefasti del fenomeno del sommerso da lavoro sono poi molteplici: innanzitutto è altamente probabile che un lavoratore occupato in violazione degli obblighi vigenti non abbia ricevuto un’adeguata formazione per svolgere la propria mansione comportando, in tal modo, un notevole aumento del rischio infortunistico. Per di più, l’irregolare impiego di lavoratori si traduce inevitabilmente in effetti negativi sull’intera collettività, a causa del mancato introito da parte dello Stato degli oneri fiscali, assicurativi e previdenziali, e perché ingenera – in relazione agli evidenti risparmi sul costo del lavoro – una concorrenza sleale tra le aziende, a discapito degli imprenditori onesti.

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