Carinaro, tragico incidente sul lavoro: muore l’operaio Raffaele Bracciano

di Antonio Taglialatela

E’ deceduto dopo un mese di ricovero all’ospedale “Ruggi” di Salerno, il 57enne Raffaele Bracciano, di Carinaro (Caserta), vittima di un incidente sul lavoro avvenuto a Pompei, nel Napoletano.

L’operaio, durante alcuni lavori di realizzazione di un punto di raccolta dell’acqua piovana nell’area di un distributore di carburanti Erg, in via Plinio, era caduto in uno scavo. Nell’impatto, l’uomo aveva perso i sensi a causa del grave trauma cranico riportato, non riuscendo a chiedere aiuto nell’immediato. Solo dopo un’ora qualcuno si accorgeva del corpo esanime dell’operaio nella buca e arrivavano i soccorsi, col trasporto del 57enne in condizioni disperate all’ospedale di Castellammare di Stabia e, successivamente, in quello salernitano dove ieri, a causa delle complicazioni sopraggiunte, è deceduto. Figlio di Giuseppe Bracciano, sindaco di Carinaro alla fine degli anni ’60, lascia moglie e due figli.

Sul caso la Procura ha aperto un’inchiesta, condotta dalla polizia, che al momento vede tre persone iscritte nel registro degli indagati: si tratta del titolare della ditta, originario di Caserta, del direttore dei lavori, residente a San Giorgio a Cremano, e del gestore dell’area, un uomo di Pompei. Sulla salma è stata disposta l’autopsia, in programma lunedì, poi sarà liberata per la celebrazione dei funerali. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Gli inquirenti, infatti, vogliono accertare l’esatta dinamica dell’incidente e definire eventuali responsabilità di terzi. A tal proposito, hanno acquisito le immagini registrate quel pomeriggio dai sistemi di videosorveglianza della stazione di servizio.

Quella di Bracciano è l’ennesima morte bianca che colpisce l’agro aversano in pochi giorni. Lo scorso 22 novembre Sebastiano Marino, 63 anni, operaio di Trentola Ducenta, mentre lavorava in un cantiere di Pozzuoli, nel Napoletano, precipitava da un’impalcatura, finendo su uno spuntone di ferro che gli provocava ferite tali da provocarne la morte (leggi qui).

foto pubblica dal profilo Facebook

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