Parete, il culto della “Madonna che scioglie i nodi” per i matrimoni in crisi

di Redazione

E’ un culto che si sta diffondendo a macchia d’olio. La venerazione della “Madonna che scioglie i nodi” è particolarmente sentita nella Chiesa della Trinità di Parete (Caserta) dove c’è una fedele riproduzione dell’opera di Johann George Melchior Schmidtner. Ogni 28 del mese una folla di fedeli si riunisce nella chiesa del comune casertano. Pullman di pellegrini provenienti da ogni angolo della Campania invadono gioiosamente la piazza antistante il luogo sacro, ognuno con i propri “nodi” da confessare alla Madonna che, nel quadro, sembra quasi in attesa dei propri figli.

Padre Gennaro (nella foto in basso), degli Oblati di San Giuseppe, è il motore sempre acceso di questa devozione per la “Madonna che scioglie i nodi” che per prima colpì Papa Francesco quando, nel 1986, da semplice sacerdote, si recò a Ingolstadt, in Germania, e rimase affascinato dal dipinto “Maria che scioglie i nodi” nella chiesa di Sankt Peter. Bergoglio diffuse alcune stampe del dipinto in Argentina e da allora si è consolidata in tutto il mondo questa nuova devozione. In Campania il culto è particolarmente diffuso a Conca della Campania (Caserta) ad opera di don Davide Volo, parroco della chiesa San Pietro Apostolo, e il rosario in onore della “Madonna che scioglie i nodi” viene trasmesso da Tv 2000, emittente della Conferenza Episcopale Italiana molto seguita.

In particolare, la Madonna scioglie i nodi dei matrimoni in crisi ed è di conforto per le coppie che hanno desiderio di un figlio. Non a caso, all’origine della venerazione non c’è un’apparizione ma una storia familiare. Nel 1612 il nobile Wolfgang Langenmantel si era sposato con Sophie Imhoff. Dopo pochi anni il matrimonio andò in crisi e Wolfgang si affidò alla santità del padre gesuita Jakob Rem, a Ingolstadt. Il padre invocò Maria, “Madre tre volte ammirabile”, e mentre pregava sollevò il nastro matrimoniale dei coniugi in crisi chiedendo che si sciogliessero tutti i nodi. E così fu. Il matrimonio si salvò. Passarono gli anni e il nipote di Wolfgang, Ambrosius Von Langenmantel, divenuto canonico nella chiesa di Sankt Peter, ad Augsburg, dedicò l’altare alla Vergine e commissionò il quadro a Schmidtner che rappresentò la Vergine Maria come colei “che scioglie i nodi del nastro della vita coniugale”.

di Franco Terracciano

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