Il teatro come risposta al razzismo: i ragazzi del Liceo ‘Massimo’ di Roma in scena a Maiano di Sessa Aurunca

di Redazione

Come fare a contrastare l’emergere di forme di radicalismo, di xenofobia e di discriminazioni? Se lo sono chiesto i promotori del progetto “Facciamo Tombola” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, nel quadro delle politiche che l’ente porta avanti sul territorio nazionale relativamente ai temi dell’Educazione alla Cittadinanza Globale. La tombola è usata come strumento per una riflessione sul tema della migrazione. I numeri della tombola rappresentano, infatti, le cifre legate in qualche modo al fenomeno migratorio come percentuali e date.

Fra i promotori c’è Nco – Nuova Cooperazione Organizzata a Napoli/Caserta. La parte centrale del progetto riguarda la formazione di soggetti che operano quotidianamente con ragazzi e giovani, sia italiani sia stranieri, coinvolti in laboratori teatrali previsti nelle città di Verona, Bologna, Palermo e nelle province di Napoli e Caserta.

Stamattina, a Maiano di Sessa Aurunca, nei locali della cooperativa “Al di là dei Sogni”, è andato in scena il terzo laboratorio di drammaturgia dal titolo “L’uomo cane”, con la partecipazione di 16 studenti del liceo “Massimiliano Massimo” di Roma, guidati dai professori Giovanni Cantoni e Barna Cornel e da sette attori della compagnia teatrale “Cantieri Meticci”, compagnia teatrale bolognese nata nel 2014, diretta da Pietro Floridia. Il progetto per liceali dell’istituto romano, una delle sei scuole dei Gesuiti presenti in tutta Italia, si è intrecciato con il percorso di “Alternanza Scuola Lavoro” presso la cooperativa sociale di Maiano e la settimana sociale che punta alla sana contaminazione delle diverse classi.

“I ragazzi, hanno così l’opportunità di scoprire nuove realtà e di conoscersi fra loro, al di là del gruppo classe”, ha detto il professor Cantoni. “Quando avremo finito di raccogliere i piccoli laboratori di drammaturgia fatti in giro, realizzeremo un compendio delle idee che sono venute fuori per mettere in scena in un unico spettacolo teatrale l’intera esperienza vissuta con i tanti giovani incontrati”, ha spiegato Pietro Floridia di “Cantieri Meticci”.

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