Aversa, l’ospedale “Moscati” tra incuria e sporcizia: ma la politica che fa?

di Livia Fattore

Aversa – Spazzatura di ogni tipo sui tetti intermedi, a pochi centimetri dalle finestre; muri sbriciolati, cartacce a go-go sui pavimenti, piccole discariche a cielo aperto a pochi metri dalle sale operatorie e dai reparti, vomito di un paziente lasciato a terra per tre ore prima che qualcuno si decidesse a toglierlo, appena cinque addetti alla pulizia per l’intero complesso. L’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, oltre a non brillare per le condizioni igieniche vanta anche il probabile record di permanenza di un paziente all’interno del pronto soccorso, con codice giallo, di ben nove ore prima di essere visitato. Inutile dire che la causa principale di tutto questo è la nota cronica carenza di personale, ma anche il pressapochismo con il quale i vertici sia dell’Asl Caserta che del nosocomio normanno adottano nella gestione di quello che è l’ospedale più importante della stessa azienda sanitaria locale casertana. Insomma, il presidio ospedaliero normanno, per rimanere in argomento, sembra non godere affatto di buona salute, anzi. Una situazione che, purtroppo, non è solo di oggi, ma che risale, oramai ad anni addietro e a gestioni vecchie e nuove.

“Le condizioni effettive dell’ospedale Moscati – afferma l’imprenditore aversano Valter Magno, che ha effettuato anche un reportage fotografico in occasione del ricovero di un paziente – sono a dir poco vergognose. Il senso di disagio che si vive si traduce nell’innato istinto ad evitare di toccare qualsiasi cosa. Rimane poco credibile che degli operatori della sanità convivano con un lerciume diffuso che è, tra l’altro, covo di germi, credo assolutamente fuori luogo”. “Ritengo – continua Magno – che la responsabilità non sia solo di chi è deputato alla gestione del nosocomio, dei suoi dirigenti e del dirigente Asl, che devo ritenere chiuso nelle dorate stanze distante anni luce dalla realtà, ma anche dei sindacati, dei nostri amministratori che, intenti a sgomitarsi, ormai vivono in un’altra dimensione. Come per i fantasmi, è impalpabile la loro presenza se non fosse per le zizzanie che vicendevolmente si scambiano. Sempre più abbandonati nei servizi primari ci sventolano sotto il naso progetti fantastici futuri quando a noi basterebbe riacquisire la normalità”.

L’assenza della classe politica rispetto ai problemi del nosocomio aversano è veramente imbarazzante. Il sindaco Enrico De Cristofaro dal giorno della sua elezione, nell’oramai lontano giugno 2016 ad oggi, non ha mai alzato la voce per segnalare i continui disservizi evidenziati dai cittadini. Un unico intervento quando, a inizio anno, alla presenza del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ma senza alcuna rilevanza. Eppure chi ricopre la carica di primo cittadino è, nel contempo, anche la massima autorità sanitaria nel comune. Una delusione, poi, secondo molti cittadini, anche tra chi lo ha votato, rappresenta altrettanto il parlamentare del M5S Nicola Grimaldi, medico, quindi anche addetto ai lavori, che, a partire dal 4 marzo (giorno delle elezioni) ad oggi, non ha mai, almeno pubblicamente, fatto riferimento al nosocomio normanno. Eppure, la realtà, sotto gli occhi di tutti, esigerebbe ben altra attenzione.

IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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