Aversa, pini secchi al Parco Pozzi: presto espianto. De Cristofaro: “Fenomeno noto già da un anno”

di Nicola Rosselli

Aversa – «Il rinsecchimento dei pini all’interno del Parco Pozzi non è una questione di qualche mese fa, ma risale oramai ad oltre un anno fa». A parlare il sindaco di Aversa, Enrico De Cristofaro che, da qualche mese, si interessa in prima persona del verde cittadino, dopo che il consigliere Francesco Di Virgilio, che l’aveva esercitata di fatto, se ne era allontanato per dissapori con il primo cittadino. «Un anno e mezzo fa, infatti, – ha continuato il sindaco normanno – presente anche il consigliere Di Virgilio, abbiamo interpellato alcuni agronomi perché era stato notato il fenomeno, ma, purtroppo non c’è stata indicata una soluzione che potesse portarci a salvare la pinetina».

Insomma, a breve, decine e decine di pini, piantati una decina di anni fa per dare manforte ai pini secolari presenti nel parco pubblico cittadino, saranno spiantati perché, oramai, irrimediabilmente persi. Un piccolo dramma che si è consumato tra l’indifferenza delle centinaia e centinaia di aversani che popolano quotidianamente il parco cittadino. Solo qualche voce sporadica si è levata a lanciare l’allarme ma, a quanto pare, l’errore sarebbe stato commesso a monte. Quasi certamente, quei pini furono piantati troppo vicini l’un l’altro e questa circostanza potrebbe averne ostacolato la crescita, anche se rimane la possibilità che le giovani piante siano state attaccate da qualche parassita. Se così fosse, bisognerebbe monitorare i pini secolari presenti nell’area, veri e propri monumenti naturali, oltre che le querce, anch’esse patrimonio di tutto rispetto. In questo senso, un appello è stato lanciato da alcuni fruitori del parco secondo cui alcune di queste querce presentano sintomi che destano allarme e preoccupazione se non si dovesse intervenire per tempo.

Rimane, comunque, il drammatico stato del verde pubblico in città. Con due parchi urbani, costati alla collettività circa mezzo milione di euro, e le diverse zone verdi ridotte a terreni incolti. «Conosco bene la situazione. Me ne occupo io direttamente, – ha dichiarato ancora il primo cittadino – anche coordinando sul posto gli addetti, come oramai noto. Il problema è che la squadra dedicata alla manutenzione del verde pubblico è composta da solo quattro elementi. Quattro lavoratori socialmente utili che, come facilmente comprensibile, non riescono a far fronte al reale fabbisogno del verde cittadino. Di fatto, siamo sempre in emergenza anche se cerchiamo di seguire un cronoprogramma, ma le forze non sono assolutamente sufficienti e non possiamo aumentarle». «Inoltre, – ha concluso De Cristofaro – nonostante la nostra grave carenza di personale non disdegniamo l’aiuto ai privati quando si è in situazioni di emergenza, come avvenuto nel corso di un recente nubifragio, quando abbiamo aiutato un privato a mettere in sicurezza un albero che era caduto all’interno della sua proprietà».

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