Aversa, Oliva e Lettieri: “Casa Cimarosa sarà punto di riferimento culturale della città”

di Livia Fattore

Master class all’interno di Casa Cimarosa. Questa l’importante novità annunciata dall’assessore alla Cultura del Comune di Aversa, Alfonso Oliva, grazie ad una unità di intenti con il Conservatorio “Nicola” Sala Casa di Benevento. Mentre si sono finalmente sbloccati i lavori al piano superiore, proprio dove dovrà essere ospitato un auditorium (l’inaugurazione era, di fatto solo parziale), l’assessore e il direttore artistico delle diverse rassegne cimarosiane, Giuseppe Lettieri, si stanno attivando per fare in modo che in tempi brevi quella che è stata la casa natale del più grande autore e interprete dell’opera buffa del Settecento, coccolato da monarchi di tutta Europa, zar compresi, possa diventare un punto di riferimento culturale non solo della città normanna, ma di tutti gli amanti della musica.

«Casa Cimarosa – hanno affermato Oliva e Lettieri – quale centro documentale di tutti i musicisti aversani (come dimenticare, infatti, l’altro figlio illustre di Aversa, Niccolò Jommelli, ancora oggi in scena in tutti i teatri del mondo, tra cui la Scala di Milano, dove, qualche anno fa inaugurò addirittura la stagione); sede della Fondazione omonima per la cui istituzione sono stati già fatti i passi burocratici necessari; Casa della Musica, appena sarà possibile l’utilizzo del piano superiore, con concerti e master class con i maggiori maestri». Accanto a queste attività, anche quest’anno, grazie al recente contributo elargito dalla Regione Campania, si terrà l’appuntamento concertistico intitolato «Cimarosa torna a Casa» e si sta redigendo un progetto per rendere appetibile Casa Cimarosa anche alle nuove generazioni con percorsi virtuali che illustreranno la vita del compositore e degli altri illustri musicisti aversani.

Rispondendo, poi, alla richiesta avanzata in varie sedi dagli esponenti del M5S, si puntualizza che Casa Cimarosa «non può, comunque, essere sede di Conservatorio, al di là della volontà politica a livello nazionale di superarli. A causa degli spazi che ha, molto esigui rispetto ai bisogni di un conservatorio, non potrà mai essere né sede autonoma né distaccata». Ritornando ai rapporti con il conservatorio di Benevento, l’assessore Oliva annuncia il patrocinio dell’ente sannita per le manifestazioni culturali, soprattutto musicali, già svolte e che si svolgeranno all’interno di Casa Cimarosa. «Abbiamo sottoposto al direttore del conservatorio – ha dichiarato il responsabile del settore Cultura dell’esecutivo normanno – il nostro programma delle manifestazioni già avvenute e di quelle che andremo ad ospitare all’interno di Casa Cimarosa, la nostra Casa della Cultura, la Casa della Musica della città. La nostra amministrazione sta lavorando per far diventare casa Cimarosa la Casa della Musica e punto di riferimento dell’intero territorio, non solo di Aversa; al suo interno abbiamo intenzione di ospitare manifestazioni culturali e soprattutto musicali. Abbiamo ottenuto finanziamento dalla Regione Campania per il Festival Jommelli-Cimarosa, totalmente dedicato ai compositori cui Aversa ha dato i natali, e dopo il successo dello scorso anno del Cimarosa festival ospiteremo numerose manifestazioni della rassegna all’interno della Casa della Musica ovvero del luogo che ha dato i natali al nostro illustre concittadino». «Recuperare casa Cimarosa – conclude Oliva – è stato uno dei primi obiettivi dell’amministrazione comunale della quale faccio parte. Ma non ci fermiamo. Vogliamo farla rivivere nel suo splendore ed avremo accanto a noi anche il Conservatorio Nicola Sala di Benevento con la possibilità di tenere corsi di master class con la presenza di nomi di rilevanza».

Non mancano, ovviamente, le polemiche da parte di chi, dall’opposizione, fa rilevare come l’inaugurazione dello scorso mese di maggio sia stata solo una “finzione” tenuto conto che da allora la casa di Cimarosa è chiusa e che a breve inizieranno i lavori di ultimazione del recupero iniziato oramai una quindicina di anni fa. «Proprio in quella sede – ribatte Oliva – evidenziammo che sarebbe stato necessario un ulteriore step che, tra l’altro, ha reso possibile l’apertura di un ingresso anche in piazza Principe Amedeo».

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