Nubifragi e allagamenti tra Verona e provincia: Zaia chiede stato di calamità naturale

di Redazione

Un weekend di violenti nubifragi in Veneto. Il governatore Luca Zaia ha dichiarato lo stato di crisi e intende chiedere lo stato di emergenza al governo. La pioggia incessante, arrivata fino a 170 millimetri in due ore, ha provocato danni ad abitazioni, opere pubbliche e strutture industriali. Quasi 300 le richieste di intervento arrivate alla Protezione civile regionale e ai vigili del fuoco, soprattutto per allagamenti nelle strade, in garage e scantinati. Anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha imbracciato la pala per portare via il fango dalle case nella zona del Lungadige Attiraglio, insieme ad assessori e consiglieri comunali.

Le squadre Speleo alpini fluviali hanno portato in salvo diversi automobilisti rimasti bloccati in auto nelle strade sommerse dall’acqua. I Vigili del fuoco, con l’aiuto dei volontari della Protezione civile, sono intervenuti in diversi scantinati, rimesse e taverne allagati. Tra i comuni più colpiti Negrar in Valpolicella, la zona nord di Verona, Monteforte d’Alpone, Zevio, San Martino Buonalbergo, Bovolone. Ai Vigili del fuoco sono arrivate oltre 180 chiamate di aiuto da ieri pomeriggio.

Si teme, intanto, per la vendemmia della Valpolicella. “Il nubifragio ha martoriato un distretto produttivo strategico per l’economia del Veneto, proprio nel momento clou della raccolta dell’uva e della successiva vinificazione”, ha detto Zaia. “Faremo la conta alla fine, con attenzione particolare alle ricadute sulla vendemmia in un’area così fortemente vocata. Intanto ho dato mandato di far uscire subito sul territorio i funzionari dell’Agenzia per i pagamenti nel settore primario per fornire assistenza a tutte le imprese agricole vittime del maltempo di queste ore”.

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