Maddaloni, spaccio di cocaina ai piedi della Madonna: 2 arresti

di Redazione

Gli agenti del commissariato di polizia di Maddaloni hanno tratto in arresto un uomo, C.M., di 39, e una donna, C.F., di 30, per spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di sostanze stupefacenti. Impegnati negli ordinari servizi di controllo del territorio, mentre transitavano nei pressi di via Starzalunga, al “Parco Lourdes”, i poliziotti notavano C.M. che confabulava con una persona a bordo di un’auto. Il giovane, non avvedendosi della presenza degli agenti, si recava all’interno dell’immobile, dove gli agenti sapevano non essere residente, per farne subito ritorno avvicinandosi alla vettura, al cui autista in cambio di una banconota gli cedeva qualcosa. Pertanto, gli agenti intervenivano prontamente.

L’acquirente riusciva ad allontanarsi, ma il presunto spacciatore veniva immediatamente bloccato. A seguito di perquisizione si rinvenivano banconote di diverso taglio. I poliziotti provvedevano a controllare l’interno del condominio laddove era stato visto entrare, e lì con la chiave rinvenutagli addosso aprivano il portone d’ingresso. Da ispezione del vano scale, occultata sotto la statua della Madonna, si rinvenivano, contenuti in un sacchetto di cellophane trasparente, 14 dosi di cocaina. Gli agenti si portavano nel vano scale per un ulteriore controllo dell’area condominiale e al quinto piano dello stabile, in un sottotetto, notavano, a terra, vicino alla porta d’ingresso, numerose buste vuote in cellophane trasparenti analoghe a quella che conteneva gli involucri di sostanze stupefacenti. Il sottotetto, chiuso, era in uso alla donna, C.M., abitante del piano sottostante.

Gli agenti all’interno del vano, in un incavo del muro rinvenivano occultati, tre bilancini di precisione, un involucro di cellophane trasparente contenente dieci dosi di cocaina per un peso complessivo lordo di 4,02 grammi. Poco dopo, giungeva sul posto la donna che, fermata e perquisita, aveva al seguito la chiave di accesso al sottotetto. Pertanto, i due  venivano dichiarati in stato di arresto e collocati ai domiciliari, in attesa di giudizio direttissimo.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico