Denunciato per furto dalla madre di un suo amico: prosciolto giovane casertano

di Redazione

Caserta – “Prosciolto per non aver commesso il fatto”. Innocente con formula piena, dunque, per i giudici. E la fine di un incubo, un grande incubo, per un giovane all’epoca dei fatti di appena 25 anni: C.S., di Caserta, figlio di un noto primario ospedaliero, trascinato davanti alla legge e costretto a portare sulle spalle il peso di accuse infamanti. Venne infatti accusato di furti di gioielli da una 60enne anche lei casertana, mamma di un suo amico di scuola di cui era stato ospite a casa sua durante la festa di compleanno. Furto aggravato in abitazione di preziosi di elevatissimo valore, per oltre 10mila euro, l’ipotesi di reato a suo carico.

I fatti risalgono a circa sei anni fa. Ombre e sospetti destinati a stravolgere la vita del giovane, figlio di stimati professionisti di origine casertana ed appartenente alla “Caserta bene”. I giudici, raccogliendo le richieste della difesa (rappresentata dall’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo), hanno riconosciuto la sua totale estraneità ai fatti, prosciogliendolo da ogni accusa dopo tre anni intensi di processo e di istruttoria dibattimentale in cui sono sfilati, dinanzi al tribunale, decine e decina di testimoni. Ad emettere la sentenza è stata la presidente della seconda sezione penale, Maria Francica, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dopo che la pubblica accusa, alla fine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a due anni di carcere senza la pena sospesa.

Prosciolto ed assolto il trentenne: ora a rischiare grosso potrebbe essere la madre dell’amico in quanto potrebbe scattare in automatico come prevede la legge la denunzia d’ufficio a suo carico per il reato di calunnia. Ma per lo sviluppo degli eventi e sapere ciò bisogna attendere che la motivazione della sentenza venga depositata. Il giovane finalmente torna a sorridere. Per lui sono stati anni difficili e durissimi. Pesanti, come pesante e infamante l’accusa a suo carico che non ha retto al vaglio dibattimentale ed al confronto tra le parti in aula. Ed ora la spiacevole parentesi giudiziaria si è conclusa nel migliore dei modi.

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