Catania, traffico di droga nel quartiere San Cristoforo: 8 arresti

di Redazione

Su delega della procura distrettuale, stamani i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione, tra le province di Catania, Palermo e Siracusa, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone per associazione finalizzata alla detenzione e traffico di stupefacenti, con l’aggravante mafioso per la riconducibilità al clan Cappello-Bonaccorsi, e in particolare al gruppo del boss Salvatore Massimiliano Salvo.

L’ordinanza colpisce indagati prevalentemente residenti a Catania, nel quartiere popolare di San Cristoforo, e gravati da precedenti specifici. Si tratta di: Carmelo Andrea Musumeci, 36 anni, già ristretto nel carcere dell’Ucciardone di Palermo; Santo La Ferlita, di 29, già ristretto nel carcere di Noto; Giovanna Carmelina Bartolotta, 49, già ai domiciliari, ora associata al carcere di Catania Piazza Lanza; Gaetano Lauceri, 29, anch’egli condotto nel carcere di Catania Piazza Lanza; Giovanni Geraci, 39; Salvatore Panassiti, 34; Maurizio Barone, 36; Carmelo Pulvirenti, 47, questi ultimi rinchiusi nel carcere di Catania Bicocca.

Accertata l’esistenza di un’organizzazione il cui referente veniva individuato in Giovanni Geraci che agiva con la collaborazione diretta di Salvatore Panassiti, il quale, benché ristretto in regime di arresti domiciliari nella propria abitazione, sita in via Santa Maria delle Salette (da qui il nome dell’operazione “Salette”) rappresentava un punto di riferimento logistico importante per le riunioni del gruppo e per il passaggio di denaro, sostanze stupefacenti, documenti di interesse.

Le indagini – avviate proprio a seguito del rinvenimento in casa di Panassiti di cocaina, denaro e un “libro mastro” contenente appunti relativi alla gestione dei flussi di denaro e alla distribuzione della droga nelle piazze di spaccio di pertinenza del Clan, hanno consentito – tramite appositi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, videoriprese, intercettazioni e riscontri specifici con sequestri di sostanze stupefacenti – di accertare la sussistenza di un forte vincolo associativo la cui riconducibilità all’organizzazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi veniva corroborata da dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

Nel corso dell’indagine venivano tratti in arresto – in flagranza di reato per detenzione e spaccio di stupefacenti, nonché detenzione di un’arma clandestina da guerra – quattro degli odierni indagati e contestualmente sequestrati circa 40 grammi di cocaina (in parte “pura” e in parte già “tagliata” per essere venduta al dettaglio) e oltre 5 chili di marijuana, insieme a somme di denaro provento dell’attività illecita.

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