Mondragone, opposizione: “Ecco la verità su Palasport e altri finanziamenti”

di Redazione

Il gruppo consiliare di minoranza guidato da Valerio Bertolino e composto dai consiglieri comunali Lino Marquez, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa replica punto per punto a quanto affermato nelle scorse settimane dall’assessore Giuseppe Piazza in merito a presunte responsabilità della precedente amministrazione comunale. La nota congiunta mira a chiarire le vicende relative al Palazzetto dello Sport nonché ai finanziamenti utilizzati per il recupero dell’area antistante il Palazzo Ducale e per la realizzazione della pista di atletica leggera allo stadio comunale.

Riceviamo e pubblichiamo: “Tutti i nodi vengono al pettine. Rendendo verità alla storia amministrativa e leggendo gli atti prodotti allora ed ora, risulta veramente gioco facile replicare all’assessore Giuseppe Piazza, o a chi per esso lo precede o lo segue, stante l’insussistenza di tutto quanto politicamente millantato ancor prima che amministrativamente affermato. Soltanto qualche giorno fa la giunta comunale, in assenza del sindaco Virgilio Pacifico, ha deliberato in merito al progetto di completamento degli impianti del Palazzetto dello Sport e, così come dichiarato a mezzo stampa nei giorni scorsi dal vicesindaco Francesco Lavanga, sapete di cosa si tratta? Esclusivamente del potenziamento dell’impianto di climatizzazione, così come essenzialmente già anticipammo a suo tempo, quando per reazione il sindaco Virgilio Pacifico addirittura pare avesse minacciato di querelarci. Anche l’agenzia regionale per le universiadi – come si può apprendere dalla lettura dell’atto – evidenzia al comune di essere preciso nelle richieste onde consentire alle ditte da loro incaricate di poter intervenire su elementi certi e programmati, chiaramente non desumibili in astratto dal sopralluogo effettuato.

Una struttura che da più di un anno è stata strumentalizzata dall’amministrazione Pacifico, come suggerito dal consigliere regionale Giovanni Zannini, soltanto per fare chiacchiere senza intervenire minimamente con quanto andava fatto e già da noi opportunamente disposto a suo tempo agli Uffici comunali in merito alle utenze del gas, idriche ed elettriche, pagandone i relativi oneri. Un comportamento assurdo ed omissivo d’altri tempi, finalizzato soltanto ad aumentare la spesa pubblica con ripetuti affidamenti diretti e continue procedure negoziate per il servizio di custodia e guardianìa, facendo passare il tempo in cui è stata privata la comunità di una grande opportunità formativa, soltanto per convincere la città che la struttura sportiva non poteva essere inaugurata da noi che avevamo avuto la testardaggine di completare l’opera, e dopo potersi prendere loro i meriti risolutivi della vicenda, ma in verità nascondendo l’incapacità loro di bandirne una trasparente gestione privata a beneficio pubblico, coinvolgendo – così come già predisposto – le realtà sportive cittadine.

Veniamo al dunque: di tutto quanto richiesto dall’agenzia regionale per le Universiadi, che da un anno a questa parte ha censito – in un certo senso – le migliori strutture sportive campane per la realizzazione della prossima importante iniziativa ed ha valutato positivamente il nostro palazzetto dello sport – aggiungiamo giustamente – gli uffici comunali ne erano già regolarmente in possesso, compreso il certificato di idoneità statica mediante collaudo strutturale delle opere in cemento armato e prefabbricate, i pareri favorevoli del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, del Comitato Tecnico Regionale, del Ministero degli Interni – Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta e della Commissione Provinciale di Vigilanza della Prefettura di Caserta. Dalla lettura dell’atto deliberativo, addirittura, apprendiamo che dall’insediamento – avvenuto un anno e due mesi fa – sino ad oggi, il sindaco Virgilio Pacifico e l’assessore più delegato che competente Giuseppe Piazza non sono stati in grado di far stipulare ancora i contratti per le utenze idriche ed elettriche della struttura sportiva.

Ma la suddetta delibera è stata preceduta da almeno due atti che ci aiutano a comprendere l’imbroglio politico-amministrativo all’epoca montato ad arte da Zannini, Pacifico, Piazza e compagnia! L’incarico professionale per la redazione del progetto prevenzione incendi presso il palazzetto dello sport è stato affidato soltanto un mese fa (tra l’altro non è stata riconosciuta tale professionalità ad alcun tecnico di Mondragone abilitato e specializzato in tal senso), così come in pari data è stato affidato – sempre ad un altro  tecnico non mondragonese, a conferma di quanto appena detto – l’incarico professionale per sicurezza antincendio presso palazzo Tarcagnota sito in via Vittorio Emanuele. In entrambi i casi l’oggetto specifico dell’incarico equivale alla redazione di un progetto delle misure attive e passive di prevenzione incendi, la cui mancanza se fosse stata bastevole per autorizzare Pacifico, Zannini, etc. a montare quell’assurda campagna mediatica contro la precedente amministrazione comunale sin dai giorni precedenti le elezioni, è doveroso oggi che chiariscano e dimostrino che il quadro dell’azione politico-amministrativa di allora non era per niente poco edificante, come si volle e si continua a voler far credere, in quanto alla storia resterà l’inaugurazione – che rimane senza ombra di dubbio alcuno un’iniziativa straordinaria (ovvero non ordinaria)- di un’opera che era già opportunamente collaudata.

Resteranno alla storia, invece, le bugie di una categoria di pseudo politici e cattivi amministratori che stanno facendo utilizzare in termini ordinari da quasi un anno il Palazzo Tarcagnota, comprese le sale adibite a Mediateca nonché quelle museali, ai bambini ed ai ragazzi delle Scuole tutte, alle Associazioni ed ai cittadini – disabili e non – oltre che agli stessi dipendenti comunali. Le medesime limitazioni in termini di sicurezza ad entrambe le strutture comunali, ma in differenti archi temporali di utilizzo: l’inaugurazione una tantum per il Palazzetto dello Sport, la frequentazione giornaliera per il Palazzo Tarcagnota che, inoltre, avrebbe dovuto poter contare prima della sua ordinaria apertura al pubblico anche di un piano di evacuazione e di emergenza e del documento di valutazione rischi che, soltanto  un altro mesetto addietro è stato oggetto di un ulteriore specifico incarico, forse non troppo professionale tanto da conferirlo all’esterno, che aggrava il comportamento tenuto dall’attuale amministrazione comunale sull’argomento alla luce anche dell’assenza totale di abbattimento delle barriere architettoniche.

In merito, poi, ad un presunto rispetto della continuità amministrativa da parte della compagine attuale di governo cittadino, così come tanto decantata dall’assessore Giuseppe Piazza, ci viene letteralmente da ridere ma non solo da quando gli abbiamo visto far smontare l’approdo per i pescatori, ma già da quando lui, l’ex sindaco Conte, il sempre presidente del consiglio comunale Petrella applaudivano come forsennati il sindaco Virgilio Pacifico che – alla chiusura della campagna elettorale in piazza Umberto I – prometteva tra l’altro di buttare giù la passerella ciclopedonale e di togliere appunto la fontana in piazza Umberto! Poi, invece, ci viene letteralmente da piangere quando l’assessore Piazza, facendo finta di ignorare le più elementari regole del diritto amministrativo, si arrampica sugli specchi per dimostrare che il finanziamento della pista di atletica leggera al campo sportivo – letteralmente bloccata durante l’amministrazione Cennami da esponenti della lista civica di sua appartenenza – sia stato revocato, parimenti al finanziamento utilizzato per la sistemazione – da noi ideata – dell’area antistante il palazzo ducale che – grazie ad una rimodulazione degli interventi da noi voluta ed ottenuta – a breve già potrà contare su locali fruibili senza far rimanere ad attendere all’infinito la comunità per il suo utilizzo.

Poi va chiarita l’assurdità ripetuta spesso e volentieri che nessun impiegato, funzionario o dirigente di un ente sovraordinato possa limitarsi a comunicare verbalmente fantomatiche revoche di finanziamenti senza essere in dovere di produrre in tempo i relativi atti amministrativi. E potremmo andare avanti così con diversi altri esempi che non sono differenti da come Piazza stesso, con Landolfi e Zannini, affermava – su manifesti murari e volantini distribuiti in ogni dove – in merito alla revoca del finanziamento del centro storico che invece fu realizzato nei modi e nei tempi previsti dalle misure di salvaguardia dei fondi europei già opportunamente a conoscenza di chi amministra con meno superficialità ed approssimazione di loro. Infine Piazza la smetta di utilizzare termini come ‘farlocco’ per individuare manifesti relativi ad iniziative amministrative che forse la sua stessa farlocca simpatia non gli consente neanche di esaminare con serenità d’animo, oltre che con competenza e serietà, non facendo onore – a quanto si legge – alla sua esperienza ultradecennale e – a quanto è dato pensare – al suo simpatico mentore! Ecco la verità sul Palazzetto dello Sport, sul Palazzo Tarcagnota e sui finanziamenti di altre opere”. 

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