Aversa, si preannuncia un “settembre caldo” per la politica cittadina

di Nicola Rosselli

Aversa – Ultimatum da Rosario Capasso di “Campania Libera”, esponenti del M5S che intraprendono la via giudiziaria in alcuni settori e il Pd che ribadisce la propria opposizione al di là di voci contrastanti. E’ un settembre caldo quello che si preannuncia per la politica aversana. Ma, andiamo per ordine. «Nuova linfa nelle attività, nuove regole e nuova condivisione – afferma Capasso, che sembra essere stato accantonato con il ritorno in maggioranza di Nico Nobis e Mario Tozzi – oppure ognuno si assumerà le proprie responsabilità senza escludere alcun atteggiamento diverso o diametralmente opposto a quello assunto sino ad oggi. A questo fine mi riservo qualsiasi azione consequenziale in mancanza di condivisione di progetti e programma da portare avanti». Secca e laconica la risposta del sindaco Enrico De Cristofaro che fa presupporre una rottura di fatto già avvenuta: «Non sento Capasso da almeno quindici giorni. Non so a cosa si riferisca, per cui non posso dichiarare nulla a fronte delle due affermazioni».

Intanto, a fronte delle ennesime fibrillazioni in seno alla maggioranza, il segretario cittadino del Pd, Francesco Gatto, tiene a precisare: «Ad Aversa esiste un solo Partito Democratico, ed è saldamente all’opposizione. Il Pd non inciucia con De Cristofaro, è radicalmente alternativo e spero che chi, all’interno della maggioranza, sia stato dichiarato vicino al Pd, smentisca. Dal canto mio posso solo sottolineare come questi nomi che vengono accostati al Pd non hanno mai varcato la soglia del circolo di piazza Municipio o dialogo con il gruppo dirigente. Noi comunque non chiudiamo le porte a nessuno, non abbiamo pregiudizi. Se hanno intenzione di essere vicini alla nostra comunità devono mollare le deleghe, passare all’opposizione e soprattutto partecipare alla vita di partito, che è fatta di riunioni, condivisione e impegno quotidiano».

Sempre dal campo delle opposizioni, la consigliera pentastellata Maria Grazia Mazzoni si è rivolta con ben due esposti alla Procura della Corte dei Conti affinché indaghi «su eventuali danni erariali scaturiti da azioni che si ritengono lesive della buona prassi amministrativa e degli interessi economici del comune». In un primo caso, si riferisce ad un episodio del 2013 quando fu negato il rilascio di un permesso di costruire senza inviare alla parte il preavviso di diniego, che avrebbe consentito a questa di presentare osservazioni e di evitare la tutela giudiziaria che ha visto il Comune di Aversa soccombere in due giudizi con condanna di spesa e con il risultato di vedere nominato un commissario ad acta per porre rimedio all’inerzia. Ma, cosa ancor più grave, per il movimento aversano, sta nel fatto che questa amministrazione, al fine di aggirare l’ostacolo, ha intrapreso una variante di Prg con un procedimento alquanto discutibile.

Con il  secondo esposto «si è voluto porre all’attenzione della Corte dei Conti tutto quanto è stato incautamente speso per la (non)  riqualificazione di Piazza della Pace costata ai cittadini aversani circa 300mila euro, senza mai aver portato nessun vantaggio alla collettività e  con l’aggravante di aver appreso, nell’ultimo Consiglio Comunale, che la destinazione urbanistica della piazza non avrebbe né dovuto né potuto consentire appalti per parcheggio  o per arredi urbani, in quanto l’area era destinata per l’istruzione di base e dell’obbligo.  Si è denunciato, inoltre, il fatto che questa amministrazione intende spendere ulteriori 40mila euro di soldi pubblici per la realizzazione di un parcheggio con soli 28 posti auto».

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico