Spaccio di droga tra Marcianise, Capodrise e Maddaloni: 40 arresti contro clan Belforte e Piccolo

di Redazione

All’esito di un’indagine coordinata dalla Procura antimafia di Napoli, i carabinieri della compagnia di Marcianise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare nei confronti di 38 indagati (di cui 15 in carcere, 14 agli arresti domiciliari e 9 con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope con le aggravanti dell’utilizzo del metodo mafioso, dell’impiego della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo dei clan “Belforte” e “Piccolo-Letizia”.

L’indagine, denominata “Unrra Casas”, eseguita dal 2014 al maggio 2015, mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento nonché attraverso intercettazioni telefoniche, ha permesso di contrastare il dilagante fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nei comuni di Marcianise, Capodrise e Maddaloni e di accertare la commissione di plurime cessioni di sostanza stupefacente, operate in regime di monopolio avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e omertà, nonché al fine di agevolare le organizzazioni camorristiche “Belforte” e “Piccolo-Letizia”.

Grazie ad una serie di attività di riscontro, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile sono riusciti ad individuare, per la prima volta, l’esistenza di un accordo tra i due clan operanti a Marcianise, “Belforte”, detto dei “Mazzacane” e Piccolo-Letizia, detto dei “Quaqquaroni”, storicamente nemici e la cui rivalità ha prodotto tra la fine degli anni ‘90 e metà degli anni 2000 svariate decine di omicidi, con il quale veniva sancita un’alleanza per la gestione dell’attività illecita dello spaccio di sostanze stupefacenti, con diversi avvicendamenti tra le due famiglie.

L’indagine ha portato all’arresto di Aniello Bruno, latitante di spicco del clan “Belforte” sino a quel momento posto al vertice della citata organizzazione criminale. Di particolare rilievo è anche l’arresto operato in Albania nel maggio 2015 di uno degli indagati, accusato di omicidio di un trafficante di droga albanese del quale gli era stata commissionata l’uccisione. Infine, durante le investigazioni, sono state tratte in arresto 6 persone in flagranza di reato e sottoposti a sequestro penale circa 6 chili di marijuana, hashish e cocaina.

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