Rimini, bigiotteria falsa: sequestrati 3 milioni di prodotti

di Redazione

Nell’ambito dell’operazione “Summer Fake”, programmata dal comando provinciale della Guardia di Finanza per l’intensificazione estiva sulla riviera riminese dei controlli di polizia economico-finanziaria volti al contrasto dei canali di rifornimento dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti, i militari del nucleo mobile del gruppo di Rimini hanno eseguito di recente mirati interventi ispettivi presso alcuni esercizi del centro cittadino, individuando e sequestrando complessivamente oltre 3 milioni di prodotti (in prevalenza collane, braccialetti, anelli, orecchini, ciondoli e perline, chincaglieria varia per la realizzazione di monili).

Si tratta di articoli per lo più provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, destinati ad alimentare con ogni probabilità la vendita al minuto sulla riviera, da considerare quantomeno “a rischio” per la salute del consumatore, poiché sono risultati privi delle obbligatorie indicazioni ed informazioni in lingua italiana riguardanti la composizione merceologica, la provenienza, i materiali impiegati, le istruzioni, nonché tutte le ulteriori prescrizioni d’impiego previste dal Codice del Consumo, dirette a garantire la corretta e completa informazione a beneficio dell’acquirente finale (consumatore), relativamente alle caratteristiche dei beni riconoscibili in prodotti sicuri. Assoluta importanza riveste la riscontrata assenza di tali elementi informativi, soprattutto in relazione ai potenziali danni conseguenti al contatto con la pelle di alcuni prodotti sequestrati quali orologi, bracciali, anelli, collane ed orecchini, composti di materiali diversi, tra metallo, gomma e legno, spesso destinati ad un’ampia platea di consumatori anche minorenni, ovvero, più in generale, per la sicurezza d’uso.

Per i due esercenti verbalizzati, entrambi cittadini bengalesi, si profilano, oltre alla possibile confisca della merce cautelata dai Finanzieri, le previste sanzioni pecuniarie che saranno applicate dalla Camera di Commercio di Rimini, alla quale gli stessi sono stati segnalati. In ordine alla provenienza degli articoli sono in corso gli opportuni approfondimenti di polizia economico-finanziaria mirati a verificare anche le eventuali responsabilità in capo agli importatori; su di essi, peraltro, ricade per legge l’obbligo di fornire ai propri distributori/clienti le schede di conformità e l’analisi di certificazione della qualità dei prodotti immessi in commercio a tutela in primis della salute e sicurezza dei consumatori, ma anche a tutela della economia sana e della leale concorrenza di mercato.

A testimonianza dell’incessante azione incisivamente esercitata dalle Fiamme Gialle – intervenendo soprattutto sulla filiera produttiva e distributiva – a contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione (azione ulteriormente incrementata per tutta l’estate), si può considerare che dall’inizio del 2018 nella provincia, a seguito delle operazioni portate a termine dal comando provinciale di Rimini, sono stati tolti dal mercato oltre 7 milioni di prodotti di cui 480 mila risultati contraffatti.

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