“Cera una volta il lupo…”, Fichera punta il dito contro l’autore di Cappuccetto Rosso

di Redazione

Chi di noi non conosce favole come Cappuccetto Rosso o il Gatto con gli Stivali? Probabilmente le abbiamo apprese in giovane età: magari ci spingevano tra le braccia di Morfeo quando i nostri genitori ci mettevano a letto. Avete mai pensato che quelle favole rassicuranti in realtà siano quanto di più diseducativo possa esistere? Che magari veicolassero messaggi inconsci che un piccolo in tenera età non è ancora nella condizione di recepire criticamente?

Sulla base di questa riflessione, il pedagogista catanese Alfio Fichera ha scritto un libro: “C’era una volta il lupo – A proposito di quel diseducatore di Charles Perrault”. Una sorta di “provocazione” messa su carta, in cui Fichera (presidente dell’associazione culturale Teatro Scuola “Bertolt Brecht”) mette in discussione Perrault, scovando in quelli che sembrano ingenui racconti con una morale degli elementi che vanno invece dalla violenza di genere al maschilismo, nascosti sotto la superficie del testo ma che arrivano in maniera inconscia ai fanciulli in un’età in cui questi messaggi come ipotizzato dall’autore non sono ancora in grado di recepirli criticamente.

Alfio Fichera presenterà il suo saggio al pubblico per la prima volta a Napoli. Una scelta simbolica: in primis perché alla città partenopea Fichera è legato sentimentalmente (sua moglie è napoletana); in secondo luogo come omaggio ad Aldo Masullo, di cui è stato allievo quando il famoso professore e filosofo insegnava a Catania.

L’appuntamento è per il 15 maggio, alle ore 18, al Teatro Bellini, nello Spazio Libreria Laterzagorà. Introdurrà l’incontro il giornalista Enrico Parolisi, letture affidate a Massimiliano Maurino.

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