Maddaloni, umiliato e picchiato a scuola: denunciati cinque “bulli”

di Redazione

La Polizia di Stato ha denunciato cinque minorenni, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, tutti iscritti ad un Liceo di Maddaloni, indagati per i reati di percosse e violenza privata commessi nei confronti di un loro coetaneo, vittima di episodi di bullismo per tutto l’arco dell’anno scolastico. Comportamenti che, come noto, dal 15 maggio possono essere raccontati, anche in forma anonima, alla Polizia di Stato grazie all’app “YouPol”, che può essere scaricata gratuitamente sul proprio smartphone Android o Apple tramite Play Store e App Store.

Le indagini sono state svolte dagli agenti di Maddaloni in seguito alla denuncia del minore, accompagnato in commissariato dai genitori. Dopo un anno di vessazioni, di epiteti offensivi rivolti per umiliare il giovane per il suo aspetto fisico e di percosse subite tra i corridoi e il cortile della scuola, Michele (nome di fantasia) è in crisi, si chiude nella sua stanza, dice ai suoi genitori che a scuola non vuole andarci più. È nel suo coraggio di aprirsi ai suoi cari la scintilla che consente alla Polizia di conoscere la sua storia.

Forte del calore della sua famiglia e della sua amica più cara, che tante volte gli ha dato conforto nel corso dell’anno, Michele raggiunge il commissariato e racconta tutto. Racconta di quante volte lo hanno deriso, chiamato “chiattone” davanti agli altri, lo hanno seguito per la scuola, gli hanno tirato ceffoni. Spiega, nei minimi dettagli, la sua storia e il crescente disagio di stare tra gli altri, di uscire dalla sua stessa casa. E lo fa tra le lacrime.

I poliziotti iniziano allora una serie di appostamenti, per trovare un primo riscontro alle parole del giovane. A sua insaputa si occultano, in borghese, tra i tanti genitori presenti all’uscita di scuola. E lì assistono in prima persona a quello che Michele aveva raccontato in commissariato. I cinque minori, tutti iscritti allo stesso Liceo, tra cui alcuni compagni della stessa classe, vengono denunciati alla Procura per i Minorenni di Napoli perché, anche se non esiste un reato di bullismo, sono reati tutti i comportamenti che tale termine racchiude.

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