Aversa, raccolta rifiuti e Tari: Caterino (Pd) chiede lumi sul “giallo” degli automezzi

di Livia Fattore

Aversa – “Determinazione tariffa Tari: i conti non tornano”. Ad affermarlo, evidenziando un vero e proprio giallo per quanto riguarda i camion impiegati, la consigliera comunale e presidente cittadina del Pd, Elena Caterino, che continua: “In occasione dell’ultimo consiglio comunale abbiamo avuto l’approvazione delle tariffe tra le quali anche la Tari. Da un attento studio mi sono resa conto che sono tante le cose non chiare. Infatti, oltre a chiedere chiarimenti in quella sede, poiché le perplessità espresse non mi sono state chiarite in maniera soddisfacente e a quelli se ne sono aggiunti altri, ho deciso di presentare un’interrogazione urgente scritta e orale rivolta al sindaco e all’assessore competente”.

“In primo luogo – continua l’esponente Dem – bisogna fare una premessa sul nuovo servizio di raccolta messo a base di gara di cui si è in attesa dell’aggiudicazione. La città di Aversa negli ultimi anni ha avuto una esplosione di utenze non domestiche, in particolar modo dei locali pubblici. Orbene a fronte di questo il nuovo progetto prevede lo stesso numero di operatori del 2010 (anno del vecchio progetto appaltato alla Senesi), ma quello che salta all’occhio è che il servizio dovrà essere espletato da un minor numero di automezzi per la raccolta (42 a fronte dei 46 precedenti)”. Alla luce di questi dati, Caterino si mi chiedo come si farà in questo modo a raggiungere la percentuale del 65% prevista dalla legge regionale se oggi la città normanna è almeno dieci punti percentuali sotto.

Passando al costo previsto per la tari, di evidenzia che l’analisi dei costi prevede che per sei mesi venga applicato il vecchio contratto e per i successivi sei il nuovo contratto da aggiudicare. “Dal raffronto dei due parametri – sottolinea Caterino – salta all’occhio immediatamente una voce che stride: il costo per gli automezzi. Mi chiedo come è possibile che il canone annuo per gli automezzi in regime di proroga alla Senesi è di 733.435,81 euro mentre quello del nuovo servizio è di 1.017.691,81 euro. A ben guardare ci si accorge che il quadro economico prevede che per il regime di proroga vengono considerati 42 automezzi come previsto nel nuovo progetto a base d’asta ancora da aggiudicare. Ma il contratto con la Senesi spa che è in regime di proroga, agli stessi patti e condizioni, prevede l’utilizzo di 46 automezzi e di tipologie differenti da quelli considerati nel quadro economico. Allora io mi chiedo: la Senesi spa espleta e ha espletato il servizio con 42 o 46 automezzi? Se lo espleta con 42 automezzi il comune quale canone riconosce alla Senesi quello da contratto (come dovrebbe essere) o un nuovo canone (che sarebbe illegittimo)? Se, invece, lo espleta con 46 automezzi perché il quadro economico della tari ne considera solo 42? Ed infine, ma non per ultimo, perché il nuovo progetto a base d’asta ha ridotto il numero di automezzi atteso che dobbiamo raggiungere il 65% di raccolta differenziata da cui siamo ben lontani?”.

 

 

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